Progetto

Cips, a scuola di cinema

Gloria Sanzogni

La settima arte entra nelle scuole grazie al progetto Cips (Cinema per le scuole), un piano nazionale di educazione all’immagine promosso dal Ministero della cultura e dal Ministero dell’istruzione e del merito, con l’obiettivo di introdurre il linguaggio cinematografico e audiovisivo nelle scuole di ogni ordine e grado come strumento educativo in grado di facilitare l’apprendimento ed essere utilizzato trasversalmente nei percorsi curriculari.

Il risultato di questo progetto è stato presentato ieri pomeriggio al Cinema D’Azeglio dove si sono riuniti i ragazzi della scuola Agostino Chieppi di Parma e dei licei San Gregorio Magno di Sant’Ilario d’Enza e Sant’Agostino di Salsomaggiore che, sotto la supervisione dei docenti e di alcuni professionisti del settore, hanno proiettato il cortometraggio da loro realizzato intitolato «Una canzone per Rut».

«Dal 2018 Cips ha iniziato questi progetti cinematografici per le scuole e noi abbiamo deciso di partecipare per la terza volta coinvolgendo i ragazzi di tre scuole - spiega il responsabile sceneggiatore e storyteller del progetto Cinelab23 Alberto Bordin -. Non abbiamo realizzato un film di Hollywood, ma siamo riusciti a creare un bellissimo progetto che è a tutti gli effetti un’esperienza lavorativa professionale e professionalizzante. Abbiamo organizzato cinque laboratori fra composizione musicale, regia, sceneggiatura, copywriting e scenografia così da permettere ai ragazzi di cimentarsi in vari ambiti di produzione di una pellicola. Un film nasce innanzitutto da una bella storia che bisogna trasformare in sceneggiatura; per questo motivo abbiamo messo in competizione due classi di due scuole diverse per trovare un soggetto adeguato ad essere adattato per lo schermo. Ne è venuto fuori questo piccolo corto ideato e realizzato dai ragazzi in un anno di lavoro e oggi siamo qui per premiarli».

Dopo la consegna degli attestati di partecipazione, è stato proiettato il corto: la storia di un ragazzo cieco che deve raggiungere la sua famiglia e lo farà con l’aiuto di alcuni amici e di una giovane di nome Rut con la quale si instaurerà un rapporto speciale.

«Anno per anno siamo cresciuti dentro questa esperienza di cinema che vogliamo continuare a portare avanti adeguandoci a nuove forme e modalità d’inclusione che vengono sempre più richieste nel mondo del cinema di oggi», chiosa Alberto Bordin.

Gloria Sanzogni