AMBIENTE
Rifiuti elettronici, sfida di recuperi in 4 scuole
Cent'anni fa i rifiuti da apparecchiature elettriche e elettroniche – i Raee - non esistevano. Nel 2016 avevano invece raggiunto i 44,7 milioni di tonnellate nel mondo. Oggi il tema del loro recupero e dello smaltimento è di grandissima attualità e – vista la velocità con cui si mettono a congedo smartphone e tablets, pc da tavolo e notebook - è anche capace di toccare la corda della sensibilità ambientale delle generazioni più giovani.
È su questo che ha puntato l’unione di sette tra Rotary e Rotaract coinvolgendo cinque classi di quattro licei della città in «Pigec- Progettualità e imprenditorialità per i giovani nell’economia circolare», un progetto pilota sviluppato dal Cnr.
E che nonostante la fine delle scuole non va in vacanza. Non solo perché a novembre è previsto l'esito del contest finale, ma perché - racconta il coordinatore per i Rotary Armando Caroli - «i circa 100 ragazzi e ragazze con cui abbiamo lavorato hanno ottenuto risultati sorprendenti e destinati a svilupparsi anche nei prossimi mesi: sono riusciti a lavorare davvero in modalità impresa, a fare un grandissimo lavoro di sensibilizzazione, a coinvolgere più di 5 mila persone dentro e fuori l'ambiente scolastico e a promuovere moltissimi conferimenti di rifiuti Raee in collaborazione con Arpae e Iren. E tanti altri potranno arrivare».
Ma partiamo dall'inizio. Da quando il capofila Rotary Parma Farnese ha raccolto l'adesione della 2C del liceo classico Romagnosi, della 3F del liceo scientifico Marconi, delle 4A e 4E del liceo scientifico Bertolucci e della 4A del liceo delle scienze umane Albertina Sanvitale. L'esperienza è stata collegata ai Pcto – l'ex alternanza scuola-lavoro –, accarezza idealmente il sogno del «rifiuti zero» e punta sul potenziamento delle capacità di creazione e gestione di un progetto da parte degli studenti. Una reale modalità project managment, quella in cui si sono tuffate le classi, che si sono organizzate in cinque gruppi di lavoro ciascuno con funzioni diversi e complementari: dalla comunicazione ai social network, dalla parte dei sondaggi ai video, fino all'organizzazione dei conferimenti di rifiuti Raee.
Nel corso dei mesi si sono tenute in aula lezioni con esperti e si sono preparate le campagne di sensibilizzazione e quelle più operative. Ad aprile, in occasione del «Mese della Terra», tutte le quattro scuole hanno organizzato attività di informazione diffusa alle loro comunità sull'importanza del riciclo nell'ambito della sostenibilità e dell'economia circolare. Sono comparsi negli istituti i manifesti prodotti dai ragazzi, stati condotti ed elaborati sondaggi sulla percezione dell'importanza del riciclo nel bilancio del Pianeta, sono state organizzate assemblee con più classi. E uno degli appuntamenti - quello della giornata che ha coinvolto tutte le scuole di viale Maria Luigia, compreso ovviamente il Romagnosi, chiudendolo al traffico e invadendolo di iniziative - ha visto anche la presenza di un bancherto informativo del Rotaract Parma Est, in un bello scambio tra giovani.
Nel frattempo, il progetto si è mosso anche sul fronte docenti in accordo con i principi della «Lifelong Learning: di fatto i formati di oggi diventano i formatori del futuro, garantendo la replicabilità per gli anni successivi di iniziative simili e complementari indirizzate a studenti e studentesse. tanto più che il Cnr è in grado di erogare crediti formativi per gli insegnanti attraverso la Piattaforma Sofia. del Ministero dell’Istruzione.
Per le classi che partecipano al progetto Pigec, intanto, c'è il traguardo di novembre a cui continuare a lavorare. «Da qui a quella data il Cnr calcolerà per ogni pezzo di rifiuto associato ai prodotti elettrici e elettronici conferito un valore di Co2 equivalente - spiega Caroli -Andranno a premio i migliori progetti, i migliori conferimenti e i miglior coinvolgimenti della comunità sul tema sostenibilità. Quindi tutto quello che possono fare ancora oggi ragazzi e ragazze ha un senso e aiuta l'ambiente».
Un'estate da vivere anche nell'impegno è possibile, dunque. Ma una volta che la sensibilità è stato acquisita, non dovrebbe servire molto a renderla una buona quotidianità e un prezioso passaparola. C'è in gioco - ormai lo sappiamo - il futuro.
Chiara Cacciani