In via Liguria

«La mia casa occupata abusivamente da undici anni»

Gian Luca Zurlini

Un'occupazione lunga 11 anni: che ha trasformato quella che era una casa di famiglia con quattro appartamenti ordinata e accogliente in un edificio pericoloso e in cui, come attestato anche dai vigili del fuoco, la sicurezza non è più garantita. Ma soprattutto in un incubo che ha tolto la salute alla malcapitata proprietaria e a suo figlio, che da 11 anni stanno cercando inutilmente, con esposti e denunce, di ottenere lo sgombero di una loro proprietà sulla quale, beffa suprema, sono anche costretti a pagare l'Imu, in quanto figura come «seconda casa».

Bocchi: «Storia incredibile»

La casa in questione si trova all'angolo tra via Liguria e viale Tanara e la proprietaria è la signora Paola Canova. A fare uscire dal «porto delle nebbie» in cui è stata calata una vicenda che sembra tratta direttamente da un romanzo giallo senza lieto fine è stato il capogruppo di Fratelli d'Italia in Comune Priamo Bocchi. Qualche mese fa aveva fatto un'interrogazione in consiglio comunale, ma, dopo una risposta insoddisfacente da parte della Giunta, è tornato nuovamente sulla questione con un comunicato. «La cosa incredibile - sottolinea Bocchi - è che il 14 febbraio il sindaco Guerra ha emesso un'ordinanza di ripristino delle condizioni di sicurezza a carico anche della proprietaria, che invece da 11 anni cerca di tornarne in possesso senza che nessuno l'abbia ascoltata. Ora nel cortile sono presenti uno scooter e un'auto privi di assicurazione e risulta che il Comune abbia anche rilasciato la residenza in questo edificio a 15 persone straniere che non ne avevano diritto. E lancio quindi un pubblico appello affinché questa intollerabile situazione di abusivismo e di illegalità venga presta risolta, in una città che a tanti piace definire “dei diritti”, evidentemente solo di alcuni».

«Siamo sfiniti e ammalati»

Accorata è la testimonianza di Paola Canova, che ha ricevuto in eredità la casa dalle zie che la abitavano. «È una casa di famiglia – racconta –, costruita nel dopoguerra su un terreno di mio nonno in cui hanno sempre abitato persone della mia famiglia e dove io venivo in estate, perché sono sempre stata in giro per l'Italia per seguire il lavoro di mio padre, ma le mie radici sono a Parma. Il nostro incubo è cominciato nel 2012, quando la casa è stata occupata da un movimento. Da allora, non sono più riuscita a entrarci. Ho fatto esposti a prefetto, questore, sindaco e denunce alla procura. Nessuno mi ha mai risposto. I vigili del fuoco nel 2017 l'hanno dichiarata inagibile, mi risulta sia piena di bombole di gas, eppure nessuno fa niente». La signora Canova conclude così: «Io ho fatto tutto quello che potevo legalmente: ma non posso sfrattare nessuno perché gli occupanti sono abusivi e non aprono a nessuno. Io chiedo che dopo 11 anni si ponga fine a questo tormento e che la casa, che avrei voluto restaurare e mettere a norma, venga sgomberata e mi venga restituita. È troppo chiedere questo in uno stato civile? Io non credo. Ma nessuno mi ha mai tenuto in considerazione finora. E mi dispiace anche per i vicini, che devono sopportare una situazione di degrado che non dipende certo dalla mia volontà. Mi auguro che qualcuno mi ascolti, perché davvero non ne possiamo più di questa situazione».

Gian Luca Zurlini