Patteggiamento
Botte al figlio che difende la madre
Il figlio diciottenne una volta osò prendere le difese della mamma. Il padre allora gli intimò di andare in bagno: e qui lo raggiunse, per sferrargli un cazzotto in pieno volto, ordinandogli di non permettersi mai più di intromettersi. Dimenticava, l'allora 54enne, quanto fosse difficile stabilire dove finissero le questioni di uno e dove cominciassero quelle di un altro, quando l'alcol faceva esplodere i suoi scoppi d'ira.
I primi si erano verificati quando la coppia ancora doveva emigrare dall'Est e quel figlio era in fasce. La donna, sempre durante le «sfuriate etiliche» del marito, si sentiva dire di tutto: dalle offese più triviali alle minacce di questo tenore: «Ti taglio la testa, ti faccio fuori». In almeno un paio di occasioni, le parole sarebbero state rese ben più incisive con l'entrata in scena di un coltello da cucina o di un martello: oggetti con i quali l'uomo prometteva di colpire sia la consorte che il figlio proprio e quello, più grande, da lei avuto in una precedente relazione.
Cominciato un ventennio fa, in un altro Paese, il calvario ha avuto il proprio epilogo nell'aula del Gup, con un patteggiamento a due anni e mezzo. La pena è stata convertita in un periodo di lavori di pubblica utilità dell'uomo oggi 60enne in un Comune della nostra provincia.
r.l.