Il Parma in ritiro
Chichizola, ora la porta è sua
Giuseppe Milano
Valles (Bz) Quest'anno non ci sono dubbi. Ora tocca davvero a lui. Leandro Chichizola, alla sua seconda stagione in crociato, sarà il numero uno. O meglio, ancora non si sa quale maglia sarà scelta dall'argentino, ma quello che è certo che le gerarchie in mezzo ai pali sono state definite. «Sarà un anno importante per tutti, non solo per me - chiarisce subito - Sicuramente l'obiettivo è migliorare quello che abbiamo fatto lo scorso anno. E migliorare significa stare lì, fra le prime tre della classifica». Ma gli avversari non mancano. «Sarà una serie B difficilissima. Sono tornate a conoscere questa categoria da un paio d'anni e so bene che ci sono squadre “pesanti” da superare. Noi dobbiamo essere fra le più “pesanti”».
L'argentino sa poi che quest'anno non si riparte da zero. «La società ha fatto una scelta importante ed ha dato un segnale forte a tutti noi della squadra rinnovando il contratto a mister Pecchia - spiega - Il club crede in questo progetto e anche nei giocatori che erano nel Parma lo scorso anno». Una grande responsabilità ma, sottolinea il portiere, «è e sarà uno stimolo importante per la stagione che arriva». Resta Pecchia, resta il suo modo di giocare, sia come mentalità che come assetto in campo. Ma ora non c'è più Vazquez. «Sicuramente abbiamo perso un giocatore importante. Ma i ragazzi là davanti sono pronti a non far sentire la sua mancanza. Se sapremo essere determinati, sono certo che non si sentirà l'assenza di Franco».
17 presenze lo scorso anno con il Parma, 13 reti subite in campionato e per Chichizola qualche prestazione sotto tono. «Questa sarà una stagione diversa - replica netta - Cerco di lasciare dietro quello che è successo di negativo lo scorso anno. Se poi questa volta va a finire come tutti speriamo, vorrà dire che abbiamo preso insegnamento anche dalle cose negative». Negative come gli infortuni. Anche se ieri c'è stato il rientro di Mihaila ed il passo avanti nella fase di recupero di Valenti e Camara. «Ottime notizie perché sono ragazzi che hanno dimostrato il loro valore. È positivo se, una alla volta, ritornano in gruppo. Valentin ormai c'è e Pecchia ha voluto personalmente dargli una mano nel primo allenamento con i compagni».
Cosa resta da dire? Ah, Gigi Buffon? «Ho parlato con lui all'inizio del ritiro ma non gli ho fatto nessuna domanda sul suo futuro - conclude - Gli ho solo chiesto: come stai? La tua famiglia sta bene? E lui poi mi ha mandato una foto sorridente. Siamo contenti che stia bene».