LA PARTENZA
Giornata mondiale della gioventù, la carica dei 260 per incontrare Papa Francesco
L’entusiasmo e l’emozione battono il sonno e la stanchezza. Mentre, infatti, la città intera è avvolta nel silenzio, le tapparelle sono abbassate e manca ancora qualche ora alla sveglia, 260 ragazzi e ragazze sono pronti per iniziare un lungo viaggio: quello che li porterà fino a Lisbona a incontrare Papa Francesco. Sono partiti ieri mattina alle 5 (si sono ritrovati alle 4,30) davanti alla chiesa di San Marco in via Casati Confalonieri per incominciare il viaggio verso la Giornata mondiale della gioventù 2023. «Questi ragazzi e ragazze si aspettano tanto dal viaggio, c’è stata tanta partecipazione: è anche questo il segnale di ripresa di una collettività giovanile dopo il periodo complesso del covid - afferma il vescovo Enrico Solmi, anche lui pronto per la partenza -. Il viaggio per la Giornata mondiale della gioventù insegna che è possibile stare bene insieme, con serenità. Ci porta lontano e dentro di noi, in una riflessione personale e collettiva».
In un momento storico critico come quello contemporaneo, la Giornata mondiale della gioventù diventa un avamposto di pace e fratellanza: «Arrivano giovani da tutta Europa che legano, si conoscono, diventano amici - prosegue il vescovo -. In questo viaggio siamo già stati testimoni, anche negli anni precedenti, di miracoli: abbiamo visto ragazzi di Paesi belligeranti abbracciarsi, stare insieme, pregare uniti, tendersi la mano».
I 260 giovani (tra i 15 e 19 anni) partiti da Parma, provenienti da 22 parrocchie diverse, si incontreranno con circa 2milioni di altri giovani provenienti da tutta Europa e condivideranno con loro 12 giorni di un itinerario geografico e umano insieme. «Ho scelto di partire per rafforzare il legame con gli amici che condivideranno con me quest’avventura e per conoscere tante persone nuove - racconta Nicola Sozzi, della parrocchia di Fornovo, con valigia in mano e zaino in spalla -. E decidere di incontrarsi con tanti altri ragazzi che non si conoscono, mi sembra una bella scelta di pace». Per lo stesso motivo hanno deciso di partire Daniele Frati e Federico Malpeli, studenti dell’Itis: «Staremo a contatto con giovani di diverse culture, parleremo lingue diverse, ci confronteremo - fanno sapere -, sarà un’esperienza che non dimenticheremo».
Le tappe sulla mappa corrispondono alle tappe di un cammino interiore (che verrà condiviso quotidianamente con i lettori della «Gazzetta»): ieri sera l’arrivo a Tolosa, poi la partenza verso Pamplona, dove si fermeranno due giorni per conoscere la città e altri gruppi di pellegrini, per poi ripartire verso il santuario della Madonna di Fatima. Per il 6 agosto è prevista la tappa di Lisbona, quella dell’incontro e della veglia con Papa Francesco. Il viaggio di ritorno passerà per Toledo e Barcellona, con una sosta di due giorni, per arrivare a Parma. Queste «sono tappe che ci consentono di conoscere altre culture, altri giovani e nello stesso tempo legare tra di noi - riflette don Roberto Grassi, responsabile della Pastorale giovanile diocesana -. In questo momento storico, in un’Europa segnata da barriere e da ostilità, questi giovani in partenza per la Giornata mondiale della gioventù sono un forte segnale di speranza».
È un cammino tra l’autonomia e l’aiuto reciproco, la scoperta di sé e dell’altro. Anche per questo, i ragazzi hanno svolto un percorso fatto di incontri e riflessioni prima della partenza. Guidati, come nel viaggio, da alcune figure di riferimento come educatori e animatori. Ci sono, per esempio, Francesca Ugolotti, coordinatrice alla parrocchia della Trasfigurazione, e Annalisa Citterio: «Abbiamo affrontato insieme ai ragazzi un percorso di preparazione - spiegano -. Crediamo molto in questo viaggio, che segna anche un punto di ripartenza per il protagonismo giovanile all’interno della Chiesa: un seme di bellezza piantato per il futuro».
C’è anche suor Dana delle ancelle dell’Immacolata ad accompagnare i ragazzi: «La Giornata mondiale della gioventù è uno scambio di energie e di riflessioni - afferma -. C’è tanto da imparare dai giovani». E mentre i pullman aprono le porte e si avvicina l’ora di partire, qualcuno confida le proprie aspettative: «Mi aspetto di trovare nuovi amici, rinforzare i rapporti che già ho con i miei compagni e compagne di viaggio - rivela Lucrezia Dima, studentessa del liceo Sanvitale -. E mi aspetto, ma ne sono sicura, di portare per sempre con me questa esperienza». Ed ecco, prima ancora di partire, che il cammino è incominciato, al passo lento ed emozionato dei pensieri: «La nostra partenza è un messaggio di pace e amicizia - riflette Riccardo Folli, studente dell’Itis che frequenta la parrocchia di Fornovo -. È il nostro modo concreto e visibile per dire: “Noi ci siamo per costruire un mondo migliore”».
Anna Pinazzi