LE TESTIMONIANZE

Gli scout parmigiani al raduno in Corea: «Il caldo non ci ferma Conosciamo giovani e culture diverse»

Luca Molinari

Ci sono anche dodici scout parmigiani a SaeManGeum, la baia a duecento chilometri a sud di Seul, in Corea, per il venticinquesimo Word Scout Jamboree.

Si tratta di un evento che viene organizzato ogni quattro anni in uno stato diverso del mondo e coinvolge un gran numero di giovani provenienti da tutti i continenti. In Corea sono presenti oltre cinquanta mila giovani per vivere un’esperienza unica di comunità e pace globale.

Da Parma sono partite undici Guide e Scout (ragazzi tra i 14-15 anni) e una capo Agesci.

Fanno parte del contingente italiano selezionato per partecipare al Jamboree; sono ambasciatori dello scoutismo e della cultura italiana, in particolare dell’Emilia-Romagna e di Parma.

A causa del grande caldo ci sono stati numerosi malori tra i partecipanti di tutto il mondo. «Il caldo c'è e si fa sentire - dichiara Elena Beneventi - Oggi (ieri ndr) c'erano 36 gradi con l'umidità all'80 per cento, e i gradi percepiti erano 45. Alcuni partecipanti di altri contingenti non sono stati bene per il caldo, ma noi stiamo reggendo senza problemi, utilizzando le tante fonti d'acqua disponibili e facendo grande attenzione a non metterci in pericolo».

Gli scout parmigiani sono entusiasti dell'esperienza che stanno vivendo. «Abbiamo svolto molteplici attività sportive, ma soprattutto conosciuto tanti altri giovani da ogni parte del mondo, tra cui Brasile, Maldive e Madagascar» spiegano i partecipanti.

Oggi è la giornata in cui i vari gruppi illustreranno le proprie tradizioni. «Spiegheremo come cuocere e cucinare la pasta» precisano i giovani parmigiani. «Ci sentiamo super fortunati a a essere qui come ambasciatori della nostra città - sottolineano gli stessi scout -. Torneremo a Parma come testimoni di un mondo migliore, come sognatori che han imparato che la pace tra popoli è possibile e che i giovani ne possono essere i concreti fautori».

Luca Molinari