Aveva 96 anni

Morto Luigi Battioni: fu tra i fondatori del Movimento Sociale

Lorenzo Sartorio

Per Luigi Battioni («Gigi» per gli amici), scomparso nei giorni scorsi all’età di 96 anni, la coerenza, è stata un pilastro della sua lunga e movimentata vita.

Infatti, non fece mai mistero delle sue idee politiche con le quali ebbe modo di confrontarsi anche con gli avversari che gli riconobbero una grande onestà intellettuale come l’onorevole Giulio Ferrarini. Battioni raccontò la sua storia in un libro che pubblicò nel 2009: «Memoria senza tempo, quando fondammo il M.S.I.» (Fergen editore).

Un atto d’amore dell’autore per le sue idee e il suo passato, pagine scritte senza odio, senza acredine nei confronti di nessuno. Solo una testimonianza della coerenza di un uomo che non ha mai avuto timore di pensarla in un certo modo.

Classe 1926, nocetano di nascita, una lunga permanenza a Fidenza, volontario nella Rsi e stretto collaboratore di Pino Romualdi negli anni della clandestinità e della fondazione del Movimento Sociale Italiano del quale, fin dagli albori, fu responsabile dell’organizzazione e in seguito del settore giovanile, a 17 anni, si arruolò volontario nella Rsi.

Il giovane Battioni, rampollo di una famiglia borghese attiva nel settore molitorio, a Parma, conobbe Pino Romualdi, allora segretario del Partito fascista repubblicano. Di lì iniziò la sua rocambolesca e tragica avventura in momenti in cui il Paese stava vivendo una immane tragedia. Battioni ricordava i leader storici missini che ebbe modo di conoscere da vicino e con i quali lavorò gomito a gomito: da Pino Romualdi ad Arturo Michelini, e poi Giorgio Almirante, Augusto De Marsanich, Pino Rauti, Carlo Tassi e tanti altri. Una vita davvero piena: la sua attività di imprenditore nell’azienda di famiglia, il suo incarico di presidente dell’Associazione molitoria italiana, la parentesi giornalistica al «Tempo» di Roma nel dopoguerra, la filiale amicizia con donna Rachele Mussolini e il grande affetto per Anna Maria, la figlia del duce. Era legatissimo alla figlia Elena, avvocato, al genero Giuseppe e all’adorata nipote Ginevra. Nel costante ricordo dell’amatissima moglie Maria scomparsa nel 1996.