Musica

Rita Pavone ha incantato Salsomaggiore

Alessandro Frontoni

Salsomaggiore ha accolto affettuosamente Rita Pavone nella sera di San Lorenzo. L’artista si è raccontata a tutto tondo con «Un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro». L’evento ha avuto un’anima speciale come ha raccontato la stessa protagonista: «Siamo qui stasera perché festeggio 60 anni di carriera e voglio parlare di questi anni, di come Rita si è evoluta passando da semplice interprete fino a quella che compone le sue canzoni e addirittura le autoproduce».

È stato il resoconto caloroso e appassionato d’una vita dedicata allo spettacolo in ogni sua forma, dove oltre agli innumerevoli traguardi canori, l'artista torinese ha potuto contare tantissimi successi teatrali, televisivi e cinematografici.

Proprio da quei momenti è partita cantando «Sei già lì», originariamente duetto con l’amico Erminio Macario, divenuto poi singolo lato A dell’omonimo 45 giri. Il celebre brano fece da colonna sonora al film «Due sul pianerottolo», dove la Pavone interpretava Guglielmina “Mimma” Castigliano, giovane musicista in cerca di fortuna.

Il suo è stato un percorso lunghissimo fatto pure di scelte coraggiose, come quella di rivolgersi al pubblico internazionale in un’epoca priva dei mezzi comunicativi social odierni. «Ho trovato sulla strada persone che mi hanno dato una grande mano e persone invece che mi hanno ostacolata volentieri. Sono riuscita comunque a tenere le redini in mano e quando c’è stato come per tutti gli artisti quel momento di “nebbia”, ho avuto la fortuna del mercato estero. Lì mi sono sbizzarrita e ho imparato un sacco di cose vivendo in Inghilterra, Olanda e Francia».

Ma pure in Spagna, dove la cantante è tutt’oggi amata e conosciuta, tanto che fin da Madrid sono arrivate due fan davvero speciali. Le gemelle Abenza, che condividono con Rita il compleanno agostano, hanno voluto festeggiare lo speciale anniversario della loro idolo sventolando la bandiera giallorossa dalla prima fila del pubblico. «C’è un filo sottilissimo che lega l’artista alla platea, al parterre, c’è un’intesa, un amore che nasce, anche quando sembra tutto sia finito e invece non è finito niente». Con queste parole la Pavone si siede a terra tenendo le gambe incrociate, ricordando quella freschezza da birbante dei giorni in cui interpretava diretta dalla Wertmüller «Il giornalino di Gian Burrasca» nel 1964.

Il suo è un carattere forte sia in scena che nella vita: «Voi non avreste mai ascoltato “Cuore” se non fossi andata dal suocero di Caterina Caselli a dirgli che sentivo mio quel brano e volevo cantarlo, nonostante la Rca dicesse fosse un pezzo troppo maturo per me». Così, accompagnata dall’orchestra rigorosamente dal vivo, senza autotune o fantomatici effetti, Rita Pavone ha incantato eseguendo alcuni fra i suoi più grandi successi come «Non è facile avere 18 anni» e «Fortissimo»: perché Rita, prossima ai 78 anni, quel piccolo ciao sottovoce, lo canta ancora fortissimo!