Intervista

Il Cirque Bidon in Cittadella: «A ciascuno i suoi sogni»

Mariacristina Maggi

Lo scalpitare dei cavalli ha annunciato nei giorni scorsi ospiti speciali: il leggendario Cirque Bidon (www.cirquebidon.fr.) a Parma. L’eco degli zoccoli riecheggiava nel centro della città, tra lo stupore dei passanti, e da una delle tante carrozze è sceso l’inventore della compagnia francese François Rauline, detto appunto Bidon, a sottolinearne la partenza fatta di nulla.

Con la barba da saggio e l’intensità di una vita “felice”, sempre vissuta con passione e libertà - che diventerà presto una biografia - Bidon si racconta prima di montare le scene costruite con le sue mani e mettere in piedi «Chacun ses rêves» - A ognuno i suoi sogni”, titolo dell’ultimo spettacolo in scena ogni sera fino al 22 agosto in Cittadella grazie ad Ater Fondazione e al centro di produzione di circo contemporaneo Teatro Necessario Circo di Parma nell’ambito della rassegna «Tutti Matti in Emilia 2023» che in tre mesi toccherà 18 comuni superando le 80 repliche.

Ed è commovente la gratitudine dei parmigiani per questo esempio rivoluzionario di circo d’arte a metà strada tra il teatro e la poesia, acrobazie, musica dal vivo, clownerie e storie da raccontare strizzando l’occhio alla politica. Ad accogliere la carovana tantissimi i regali tra frutta, verdura, parmigiano, lambrusco e persino una bicicletta: palpabile infatti l’affetto per questo autentico Zampanò - si dice che abbia ispirato Federico Fellini- che con naturalezza arriva subito al punto: «mai rinunciare ai propri sogni, non è facile ma se ci credi funziona».

Fondato in Francia nel ‘76 il suo circo è diventato una leggenda che ha aperto la strada al nouveau cirque: quanto sono cambiate le cose dall’inizio di questa magica avventura?

«Moltissimo, anche se sempre autentico il rapporto con la gente e con la natura: da autodidatti provvisti solo di spontaneità e desiderio di una vita diversa ci siamo trasformati in professionisti con due mesi di prove e artisti che provengono dalle scuole, dopo lunghe audizioni senza mai nascondere loro “la fatica”: anche se oggi è molto più confortevole di un tempo quando ci spostavamo da un luogo all’altro senza acqua né corrente elettrica, senza nemmeno i soldi per comprarci le scarpe (ma forse ero più felice, dice con il sorriso ndr). Gradatamente ho sviluppato i testi, costruito gradinate, una pista, sviluppato la tecnica: e anche se partiamo con una mia linea da seguire, il nostro è sempre un lavoro collettivo. Agli artisti (13 di nazionalità francese, italiana, spagnola, inglese, ndr) chiedo umiltà: nessuno deve prevalere sull’altro. Non è una olimpiade: ma un’occasione per divertirsi (davvero esilarante l’immancabile numero delle galline), sognare e riflettere».

Sempre rivoluzionario: così come intatti i princìpi ereditati dal Maggio francese, di cui ha fatto parte, e lo stesso ritmo: non più di 25 km al giorno. Mobilità dolce che oggi piace più che mai...

«Ho sempre viaggiato con le carrozze e i cavalli: non riesco a vedere il mio circo diversamente. Consumiamo erba e non benzina: siamo ecologici».

E non solo...

«Siamo anche contro la guerra: lo faccio dire nell’apologia del niente al mulo, mio alter ego: “Abbiamo valicato le Alpi come Annibale e Napoleone. Ma loro lo hanno fatto per la guerra: noi siamo venuti per la pace”.

Un lungo viaggio sotto una buona stella, come recita una sua canzone che invita ad arrivare sempre alla fine dei sogni... e ad amare.

«Già, l’amore... per amore ho conosciuto il circo. E’ sempre l’amore il motore del mondo».

Gli spettacoli in Cittadella hanno inizio ogni sera alle 21.30; biglietti in vendita online su www.tuttimattipercolorno.it e sempre sul posto ogni sera dalle 20.30.