La raccolta cresce
Avis, in aumento le donazioni di sangue e plasma: +5% a luglio
Sembrano tramontati i tempi nei quali ogni anno, nel clou dell'estate, si ripetevano gli appelli alla donazione di sangue.
La raccolta di sangue e plasma, in questa estate 2023, non solo non ha subito battute di arresto, ma sta andando decisamente meglio dell'anno scorso. Più 146 sacche di sangue intero nel raffronto fra giugno 2023 e 2022 (da 1940 a 2086), più 23 nel raffronto di luglio (da 1850 a 1873), più 4 nel raffronto fra i primi dieci giorni di agosto (da 652 a 656), spiega Maurizio Soli, direttore del reparto Immunoematologia e medicina trasfusionale dell'ospedale Maggiore. Analogo l'incremento della raccolta di plasma.
Conferma Roberto Pasini, direttore dell'Avis provinciale: «Luglio ha registrato un +5% di donazioni rispetto al luglio 2022, circa 1.500 sacche in più». Ma è tutto l'anno a segnare finora un dato positivo: in media, nei primi sei mesi dell'anno, quasi il 4% in più nella raccolta Avis di Parma e provincia, con punte del 15% in più a gennaio e del 10% in più a giugno.
Ines Seletti, presidente di Fidas provinciale, conferma il buon momento delle donazioni. «Rispetto all'anno scorso registriamo un 20% in più di giovani donatori, quelli che vanno dai 18 ai 28 anni, e di conseguenza di prime donazioni. In generale, tutti i mesi dell'anno registrano un incremento rispetto al 2022, una tendenza alla crescita che già l'anno scorso si era evidenziata rispetto al 2021».
Tanti sono i motivi che hanno concorso ai buoni risultati. «C'è più organizzazione nel programmare le donazioni, e di questo va dato merito ad Avis e Fidas. Poi c'è maggiore appropriatezza nell'uso del sangue, perché ormai si trasfonde solo quando è necessario - spiega Soli - Inoltre oggi è estremamente raro dover gettare sacche scadute, ossia dopo che sono trascorsi 42 giorni dal prelievo. Prima avveniva più spesso».
«Il lavoro di comunicazione degli anni passati e gli slogan «donate prima di andare in vacanza», stanno dando frutti e non abbiamo più le emergenze legate ai mesi tradizionali delle ferie - dice Pasini - Rispettiamo spesso il nostro target settimanale di 65 sacche da consegnare al Centro Regionale Sangue».
Decisivo, secondo Pasini, è stato anche il varo, due anni fa, dell'app Avislab, scaricata da quasi il 98% dei donatori, che permette loro di vedere mese per mese la disponibilità delle sedute di donazione e di prenotarle con largo anticipo, considerando anche i periodi di assenza da casa, come nel caso delle vacanze.
La migliore organizzazione dei prelievi, aggiunge Soli, consente anche di non concentrarli in poche giornate, come a volte avveniva in passato, a scapito di altri giorni quasi «deserti».
Seletti spiega che in Fidas sono invece soliti chiamare al telefono i donatori nei periodi di emergenza, o anche quando un donatore non si fa vivo da qualche tempo. «Una prassi che però abbiamo interrotto nella recente ondata di calore perché non ci è sembrato il caso di sollecitare donazioni in quella situazione», dice.
Nel complesso, per Seletti «c'è maggiore responsabilità e sensibilità negli ultimi anni da parte dei donatori. Al superamento delle emergenze estive contribuiscono anche le nuove abitudini vacanziere: la città non si spopola più in agosto come una volta, e le ferie sono scaglionate nel corso di tutto l'anno».
Tutto questo fa sì che il contributo di Parma al Centro Regionale Sangue di Bologna sia costante e importante e che di frequente ecceda il target stabilito. Questo permette a Bologna di dare una mano alle regioni del Centro Sud tradizionalmente più deboli nella raccolta, come Sicilia e Lazio.
E ha permesso anche di aiutare le popolazioni alluvionate della Romagna, dove le donazioni si sono interrotte nel periodo dell'emergenza.
Forse l'unico «tallone di Achille» della raccolta resta quello del plasma. «A livello nazionale, siamo autosufficienti al 70%, il 30% lo compriamo all'estero - dice Soli - Ma anche in questo settore a Parma stiamo lavorando bene. Abbiamo incrementato la raccolta rispetto a giugno e luglio dell'anno scorso, rispettivamente di 57 e 76 sacche in più. E anche agosto finora è in aumento. Questo permette di mandare una maggiore quantità di plasma all'industria di lavorazione per ottenere flaconi di albumina e immunoglobuline, plasmaderivati indispensabili per la cura di moltissime malattie».