TRIBUNALE
Fotovoltaico, i Comuni contro Gse: vittoria sulle tariffe incentivanti
Comuni in causa davanti al Tar del Lazio per la vicenda della «tariffa incentivante» riconosciuta per la produzione di energia elettrica da fotovoltaico, ma poi chiesta in restituzione. È infatti del giugno dello scorso anno l'azione intrapresa dal Gestore dei servizi energetici (Gse), società per azioni interamente partecipata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze per ottenere la restituzione delle somme erogate.
L'azione è stata condotta contro i Comuni di Sorbolo Mezzani, Noceto, Colorno, Polesine Zibello e Valmozzola.
Il Comune di Sorbolo Mezzani è uscito vincente dalla causa contro il Gestore dei servizi energetici (Gse) e, dopo un contenzioso di oltre un anno e mezzo e un emendamento approvato in Parlamento, può tornare a riprendere gli investimenti da tempo programmati, che erano stati momentaneamente bloccati. La notizia è stata diffusa ora dal Comune.
La sentenza favorevole del Tar del Lazio ha posto fine alla causa in merito ai due impianti fotovoltaici a terra presenti a Sorbolo, presso il depuratore, e a Casale, in via XXV Aprile, realizzati per il tramite e con la collaborazione della Provincia nel 2009.
Nella propria istanza, il Gse aveva notificato all’ente guidato da Nicola Cesari - così come agli altri quattro in territorio parmense e a tantissimi altri in ambito nazionale - la richiesta di restituzione della tariffa incentivante maturata negli anni, per un totale, per il solo Comune di Sorbolo Mezzani, di poco meno di 10,5 milioni di euro.
In sostanza, dopo dodici anni dall’erogazione di quelle risorse, il Gse ha chiesto la restituzione dei fondi equiparando il «soggetto responsabile», ovvero l’ente pubblico a cui era destinato il finanziamento, ai soggetti privati individuati come concessionari degli impianti stessi (Sorbolo Energy Srl e Mezzani Energy Srl) e che, come previsto dagli atti di gara, spettano integralmente gli introiti.
La situazione ha costretto tutti i Comuni, da giugno 2022, a limitare le spese esclusivamente all’ordinaria amministrazione e ha determinato un aumento dell’avanzo, arrivato a fine 2022 a Sorbolo Mezzani a poco più di 3 milioni e 200mila euro e a Colorno a circa 470mila euro.
A fronte della causa mossa dal Gse, con Cesari capofila, le amministrazioni si sono subito attivate e tutelate e, tramite i propri legali, hanno presentato ricorso al Tar del Lazio con una dettagliata linea difensiva.
Al contempo, un decisivo contributo è stato fornito dall’emendamento che è stato approvato all’unanimità in Parlamento, presentato dalla senatrice di Italia Viva Silvia Fregolent.
«Dopo mesi davvero complessi in cui ci siamo trovati a dover affrontare questa causa del tutto anomala – ha commentato l’assessore al Bilancio di Sorbolo Mezzani Gianmaria Fava - quella ricevuta con la sentenza dello scorso giugno è una notizia che suona come una vittoria fondamentale. Oggi, grazie all’azione difensiva dei nostri legali e al lavoro svolto dalla senatrice Fregolent, che ringraziamo, possiamo dire che Sorbolo Mezzani è ripartito con la programmazione che aveva dovuto forzatamente interrompere, con l’inizio dei cantieri delle grandi opere e degli investimenti necessari, soprattutto in termini di manutenzione straordinaria e viabilità».
«A seguito dell’esito favorevole al Tar – ha tenuto a sottolineare a sua volta l’assessore al Bilancio di Colorno Ivano Zambelli – abbiamo potuto sbloccare una significativa quota di avanzo di circa 440mila euro. Tale cifra consentirà numerose opere importanti per i cittadini: dalle asfaltature previste per l’autunno, al campo da basket richiesto dal consiglio comunale dei ragazzi e in via di realizzazione a breve».
«L’emendamento che ha avuto parere positivo del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Pichetto Frattin – ha concluso la renziana Silvia Fregolent – serviva a dare un’interpretazione autentica rispetto ai bandi così come erano stati emessi dal Gse, che non prevedevano alcun divieto di gestione da parte di terzi rispetto ai comuni vincitori. Questo è anche importante per la gestione corretta delle comunità energetiche che potranno essere realizzate anche con l’aiuto di società che si occupano di gestione dell’energia».
Il sindaco di Valmozzola, Claudio Alzapiedi, e il collega di Polesine Zibello, Massimo Spigaroli, preferiscono al momento non rilasciare dichiarazioni in quanto si stanno ancora ultimando le pratiche per la risoluzione definitiva della causa, incluso lo sblocco degli avanzi rimasti finora congelati.
Situazione diversa quella che riguarda Noceto.
Da parte sua, il sindaco Fabio Fecci annuncia invece che la battaglia continua. «Io - tiene ad evidenziare in proposito il primo cittadino - parlerei di una specie di farsa all'italiana, di una situazione che ritengo imbarazzante per chi gestisce queste situazioni a livello statale».
«Il ricorso che era stato presentato dal nostro Comune, anche se tutti i Comuni sono stati seguiti dal medesimo studio legale, non è stato accolto - spiega - e adesso noi ci siamo trovati costretti addirittura ad investire nuove ingenti risorse per poter affrontare la questione anche davanti al Consiglio di Stato».
C. Marc.