Protesta

«Antenne per la telefonia, non è stato rispettato il regolamento comunale»

Dopo quella, gigantesca, posizionata in largo Visconti, la stessa sorte attende anche il «parcheggino» di via Pizzaferri, nonostante l'opposizione ferma manifestata dai residenti della zona che aveva portato nel 2021 a un esposto che aveva fermato l'impianto.

Durante un incontro convocato lunedì in Municipio, però, il sindaco e la Giunta hanno di fatto comunicato ai residenti delle case attorno a via Pizzaferri (zona in cui nel raggio di alcune decine di metri di trovano anche un asilo nido privato e due plessi scolastici importanti come quello di via Cuneo e di via Micheli, che l'antenna verrà realizzata, in quanto l'Arpae, a fronte di un nuovo progetto che prevede una riduzione delle emissioni, ha modificato da negativo a favorevole il proprio parere. Dunque, poche, per non dire nessuna, le speranze di fermare l'antenna.

Solidali i «No Antenna»

Sulla vicenda ha inviato un comunicato il comitato “No Antenna” di largo Visconti che «esprime convinto la propria solidarietà e comunione di intenti con i residenti di via Pizzaferri, che giustamente stanno recriminando per la scelta compiuta dall’Amministrazione in merito al rilascio delle autorizzazione per le installazioni di queste nuove stazioni radio base per la telefonia mobile».

«Noi di largo Visconti siamo stati solo “più fortunati” a vedere gli operai che mesi fa stavano prendendo le misure del cantiere altrimenti ci saremmo trovati anche noi, come loro, davanti al fatto compiuto. Questo non è possibile e non è accettabile. Le affinità sono notevoli. L’unica comunicazione alla cittadinanza avvenuta solo tramite l’Albo Pretorio e non anche tramite discussioni pubbliche nei Ccv, o in altre forme, con la presentazione dei progetti. La conoscenza delle istanze pervenute è la base delle controdeduzioni che può fare la cittadinanza, che l’Amministrazione può e deve fare, se necessario, al gestore e sono tutelate dal regolamento. Il gestore potrà quindi valutare se seguirle o meno, vige qui la legge nazionale, ma almeno il percorso di condivisione e le regole di partecipazione, indicate nei regolamenti, vengono così rispettate. Il sindaco e gli assessori hanno difeso il fatto che l’autorizzazione unica sia stata ottenuta del gestore solo dopo un iter collegiale e la salvaguardia della salute pubblica con il controllo di Arpae sul rispetto dei parametri sull’inquinamento da campi elettromagnetici».

«Il problema - prosegue la nota - riguarda non solo la salute dei cittadini ma anche la mancanza di partecipazione attiva. C’è anche una questione di impatto visivo. Quello che l’Amministrazione ha promesso come compensazione estetica è in pratica è un atto dovuto. Noi del comitato abbiamo capito che questa Amministrazione sottolinea sempre che la realizzazione di queste strutture sia prevalentemente una procedura tecnica e non politica, che loro hanno le mani legate da una legislazione nazionale con poco margine lasciato alle decisioni locali. È vero, ma esiste un regolamento che disciplina localmente queste installazioni. Sia il vecchio che il nuovo regolamento disciplinano al meglio tutti questi passaggi, dalla ricezione dell’istanza, alla comunicazione, alla richiesta di documenti sino al rilascio dell’autorizzazione. Basta solo rispettare le regole. I cittadini richiedono solamente il rispetto delle regole, così come l’Amministrazione vuole che le regole siano rispettate dai cittadini».

«Noi del comitato crediamo, con i residenti di via Pizzaferri, di continuare in futuro a batterci insieme a tutti coloro che vogliono una partecipazione garantita e tutelata. Tutti i residenti - è la chiusura - faticano ad accettare che il comune ci “metta la faccia” solo quando le decisioni sono già state prese e che la possibilità di dialogo sia solo sulla carta».

Gian Luca Zurlini