FIDENZA - L'EX CONSULENTE FINANZIARIA
Caso Lambri: dalla truffa al furto, una pioggia di accuse. Chiesto il rinvio a giudizio
Una consulente che ogni banca avrebbe voluto nella sua squadra, Antonella Lambri. In pochi anni aveva battuto ogni record: nel giugno del 2019 poteva vantare un portafoglio con 822 clienti per un valore di 176 milioni di euro. Finché i conti (degli investitori) non sono più tornati. Non hanno ritrovato più i loro soldi o sono riusciti a riaverne solo una parte. E le denunce sono diventate una pioggia torrenziale. Numero uno dei promoter e ora primatista anche per i capi d'imputazione che le sono piombati addosso: 39, con centinaia di fatti contestati. Gli stessi che comparivano nell'avviso di conclusione delle indagini di poco più di un anno fa. Truffa e furto pluriaggravati, ma anche tentata truffa, falso, abusivismo finanziario e sostituzione di persona: questi i reati messi nero su bianco dal procuratore D'Avino e dai sostituti Pensa, Podda, Vallario e Zannini. La procura ha infatti deciso di andare avanti con la richiesta di rinvio a giudizio. L'udienza preliminare è stata fissata per il 23 novembre.
Cinquanta pagine farcite di accuse, ma al momento l'avvocato Christian Lenzini, che assiste Antonella Lambri insieme al collega Umberto Guerini, preferisce non fare commenti. Stralciate le posizioni del notaio Alberto de Torres e di due sue collaboratrici, che erano indagati per falso ideologico in concorso con l'ex promoter di Sanpaolo Invest-Fideuram, radiata alla fine del 2019 dall'albo dei consulenti finanziari.
Da chi aveva racimolato a fatica i soldi per far studiare la figlia a chi aveva accumulato i risparmi di una vita: di Antonella Lambri, si fidavano in tanti, compresi i clienti di alto livello che avevano sborsato anche 4-5 milioni. Tanti investimenti e altrettanti guadagni (illeciti), secondo la procura, perché l'ex consulente avrebbe lucrato indebitamente provvigioni e corrispettivi per oltre 3 milioni di euro nel giro di due anni e mezzo. Non solo. L'ex promotrice, per quanto ricostruito dagli investigatori, si sarebbe intascata anche le somme di alcuni clienti, anche se non è stato possibile accertare la cifra esatta.
Determinata e convincente, Antonella Lambri. Dopo aver conquistato il cliente, secondo la procura, gli consegnava dei falsi report della banca in cui figurava un ammontare fasullo degli investimenti, oltre che dei rendimenti. E quando il risparmiatore riceveva la documentazione (vera) dall'istituto di credito, lei si raccomandava di non tenerne conto, «perché non era aggiornata».
Tutto bene finché i clienti hanno fatto poche domande, ma quando qualcuno ha cominciato a chiedere di riavere i soldi, o la banca ha fatto sapere che c'era poco o nulla delle somme che dovevano essere state investite, l'ex consulente - secondo l'accusa - avrebbe spesso fatto la contromossa: il denaro veniva spostato da un conto all'altro, in modo da far sembrare tutto in regola, da qui i vari reati di furto pluriaggravato.
Per portare avanti le operazioni bancarie all'insaputa dei clienti, poi, era lei spesso a firmare al posto loro, per quanto ricostruito dalla procura, che le ha così contestato anche il reato di sostituzione di persona. Nel settembre del 2018 avrebbe anche ingaggiato una persona (rimasta ignota) che si presentò davanti a un notaio per una donazione di oltre 2 milioni e mezzo di euro. E poco meno di un mese dopo lei stessa sarebbe andata nello studio di un altro professionista per firmare un atto pur non essendo la donataria. Ma aveva giocato d'anticipo, inviando via fax la carta di identità della donna su cui però aveva appiccicato la sua foto.
Georgia Azzali