Aveva 80 anni
Addio a Marina Molina, storica prof del Maria Luigia
È stata una colonna, non solo del liceo del Maria Luigia, ma del mondo della scuola parmigiano. Marinadele (per tutti Marina) Ridolfi Molina è venuta a mancare giovedì all’età di 80 anni.
«Sono nata con le valige in mano» amava ripetere scherzosamente con gli amici. Niente di più vero.
Infatti, il suo destino, fu di viaggiare, in un primo tempo per necessità, per motivi familiari e per lavoro e, poi, per diletto e studio. La cartina del mondo, appesa nel suo studio, che in diverse nazioni reca una bandierina rossa, testimonia la mappa dei viaggi, anche avventurosi, effettuati. Parmigiana, nata nel cuore della città antica in una casa adiacente all’Oratorio dei Rossi, il padre Giorgio, dell’antica ed aristocratica famiglia dei conti Ridolfi di Venezia, fu un alto ufficiale degli alpini della valorosa brigata «Julia». Giovane ufficiale, presso la Scuola di applicazione in Parco Ducale, il tenente Ridolfi, incontrò Bianca Maria Scartazzoni, figlia dell’allora direttore delle Poste, e ben presto si sposarono mettendo al mondo 3 figli. Di lì iniziò la peregrinazione di Marina e dei suoi fratelli per l’Italia in quanto il padre, in seguito promosso generale, fu trasferito in continuazione in vari ed importanti comandi di stanza in tutto il Paese.
Marina frequentò le elementari, dapprima a Tarvisio, poi a Parma ed infine ad Udine. Idem per il liceo, mentre l’università la frequentò nel nostro Ateneo dove si laureò brillantemente in Scienze naturali e Biologia.
La sua vocazione, comunque, era quella dell’insegnamento. Iniziò come precaria in uno sperduto paesino in provincia di Udine, al confine con l’Austria, per poi ritornare ad Udine dove insegnò matematica e fisica proprio nel liceo che aveva frequentato da ragazza. Inoltre, la sorte, le riservò l’emozione di avere come colleghi i suoi ex insegnanti. Udine però, per Marina, non significò solo lavoro ma sbocciò anche l’amore con un aitante e giovane sottotenente che stava prestando il servizio di leva, ma che Marina aveva conosciuto tra i banchi di scuola del liceo scientifico «Marinelli» del capoluogo friulano.
Originario di Zara, figlio di un giornalista, Enzo Molina, si laureò in biologia e, nel 1972, il felice matrimonio con Marina impreziosito dalla nascita di Marco, avvocato. La «prof», nella nostra città, insegnò in numerose scuole: «Parmigianino», «Romagnosi», «Itsos Fornovo», «Rondani», istituto magistrale per approdare al liceo del «Maria Luigia» dove restò in cattedra per vent’anni. Grinta che può avere la figlia di un generale, insegnante temuta ma anche molto rispettata. Simpatia contagiosa, donna di intelligenza viva e spiccata, un interesse culturale e scientifico mai domo che condivideva con il marito Enzo ( socio storico del Lions, già docente di Farmacologia alla facoltà di Medicina del nostro Ateneo, per anni impegnato a livello europeo in studi di neuroscienze ed attualmente presidente della Lega Italiana per la lotta ai tumori) Marina, per un anno - dal 1979 al 1980-, salutò Parma per seguire il marito chiamato al «Birmingham Hospital of Alabama». Poi, finalmente, l’approdo definitivo nella nostra città. Instancabile presidente, per anni, dell’associazione «Amici del Maria Luigia», Marina, coltivò tantissimi hobby: i viaggi, il ricamo, le foto che documentarono tutti i suoi viaggi. Ammalata da tempo, le poche volte che la si incontrava, sfoderava quel sorriso smagliante e rassicurante in quel viso illuminato da due occhi che sembravano esser baciati dal sole.
E’ venuta a mancare proprio alla vigilia dell’apertura dell’anno scolastico. Quella scuola che ha amato tanto, ha servito con dedizione e capacità impartendo ai suoi ragazzi, non solo nozioni didattiche, ma trasmettendo loro anche grandi valori etici ed umani.
Lorenzo Sartorio