CONTROLLI TRIBUTARI

Lotta all'evasione: i Comuni investono quasi 18 milioni

I tributi li pagano gli onesti, a cui tocca ripianare il «buco» lasciato dai furbetti, da quelli cioè che tasse e imposte preferiscono evaderle. Anche nelle cronache locali non sono mancati i casi eclatanti: a giugno la Guardia di finanza ha rivelato di aver scoperto, nel corso di un anno di indagini, 42 evasori totali con una base imponibile di 77,5 milioni di euro. Ma non solo le Fiamme gialle danno la caccia a chi si dilegua quando si tratta di pagare: anche i Comuni investono risorse e professionalità per gestire i tributi di loro competenza e per lottare contro l'evasione fiscale. Il motivo è evidente a tutti, ma è bene ripeterlo: con le entrate da imposte, tasse e tariffe i Comuni mantengono i servizi di cui i cittadini hanno bisogno.

La mappa della spesa

Stando all'indagine condotta da Openpolis sui bilanci consuntivi 2021, i 44 Comuni del territorio spendono complessivamente quasi 18 milioni di euro per i controlli e la riscossione e Parma, che ospita quasi la metà della popolazione dell'intera provincia, fa la parte del leone in termini di spesa assoluta: 12,5 milioni di euro. Ma è il piccolo comune di Tizzano ad essere in testa alla classifica della spesa pro capite di quasi 95 euro ad abitante. In fondo all'elenco dei 44 Comuni si incontra Fontevivo, anche se il sindaco Tommaso Fiazza, bilancio alla mano, rivede al rialzo le stime che riguardano gli investimenti della sua amministrazione comunale nella lotta all'evasione.

Il tesoretto dell'Imu

Oltre 53 milioni di euro. Tanto vale il «tesoretto» dell'Imu per le casse municipali di Parma. L'altra entrata tributaria più consistente è data dai 28 milioni dell'addizionale Irpef. Per questo è facile comprendere gli sforzi dell'amministrazione nel dare la caccia ai cosiddetti furbetti, ma anche a chi, in totale buona fede, si è dimenticato di pagare saldi o acconti dell'imposta sugli immobili. Nei giorni scorsi infatti il sindaco Michele Guerra, insieme a Marco Bosi, assessore al Bilancio, ha annunciato l'avvio di una nuova maxi campagna di riscossione relativa all'imposta che andava versata nel 2018. Gli avvisi di accertamento che verranno inviati saranno circa 6mila e l'obiettivo dell'amministrazione è di recuperare qualcosa come 7 milioni di euro. Consapevoli delle polemiche scoppiate nell'aprile 2021, in occasione della prima maxi campagna di accertamento, sindaco e assessore hanno messo le mani avanti, ricordando che i destinatari degli accertamenti avranno la possibilità di azzerare la verifica nel caso di errore da parte del Comune.

Controlli rafforzati

«Nel corso del secondo mandato del sindaco Pizzarotti - chiarisce Bosi - è stato costituito un nucleo dedicato alla lotta all'evasione all'interno del settore Tributi. I risultati importanti hanno iniziato ad arrivare a partire dal 2020». Ma quanto fruttano tutti questi sforzi? «Ogni anno riusciamo a recuperare tra gli 8 e i 10 milioni di euro e circa l'80% proviene dall'Imu». Bosi però ricorda altre entrate fondamentali per tenere in equilibrio i conti: quelle derivanti dalle sanzioni, stimate in 21,5 milioni di euro per il 2023 e i 7 milioni garantiti dal canone di occupazione di suolo pubblico e dalla imposta sulla pubblicità.

Fontevivo in ripresa

Tommaso Fiazza, sindaco di Fontevivo, non ci sta e, dopo aver consultato la sua ragioneria, prova a risalire la classifica. «Nel 2021 abbiamo speso 67.500 euro per la lotta all'evasione. Ma eravamo in periodo post Covid e volevamo limitare la riscossione coattiva. Ora però siamo tornati ad investire, tanto da aver assunto un dipendente all'ufficio Tributi per la lotta all'evasione».

P.Dall.