NUOVO INVASO

Diga di Vetto, il comitato: «Serve un commissario del governo»

La Lega torna sul tema della Diga di Vetto con un’interrogazione depositata dal vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Fabio Rainieri alla Giunta regionale.

«La Regione Emilia-Romagna smentisca categoricamente le pretestuose e strumentali critiche degli ambientalisti sull’insostenibilità economica e l’inutilità della diga di Vetto e dimostri che è fortemente determinata a realizzarla - chiede Rainieri nell’interrogazione di cui è primo firmatario -. I Verdi sono di nuovo partiti all’attacco dell’invaso sull’Enza anche se non c’è ancora lo studio di fattibilità che stabilisca dove e come farlo. Andrebbero smentiti subito con le parole ma soprattutto con i fatti. Altrimenti sarebbe evidente che si vuole ancora tentennare. Questa diga è un’ossessione ideologica e irrazionale degli ambientalisti estremisti – prosegue -. Sono rimasti gli unici a negarne la necessità. La Regionbe deve prendere subito un impegno chiaro per reperire gli ingenti finanziamenti che ci vorranno per realizzarla in modo da creare un invaso capiente e per usi plurimi».

«È dimostrato nei fatti che siamo assolutamente d’accordo con realizzazione della diga di Vetto – commenta il consigliere regionale del Pd Matteo Daffadà -. Una posizione affermata e dimostrata dall’assessore Irene Priolo che ha chiesto ed ottenuto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il finanziamento per la progettazione. 3,2 milioni dedicati allo studio di fattibilità di questo invaso a cui la Regione ha contribuito con altri 300mila euro necessari al completamento della progettazione. La Regione ha deciso che la diga da fare è quella di Vetto. Noi rimaniamo sui fatti, gli atti ci sono e il finanziamento per la progettazione è stato ottenuto».

Lino Franzini, presidente della municipalità di Ramiseto e del Comitato Pro diga di Vetto, da sempre in prima linea per la costruzione dell’invaso, crede che sia solo una la strada per vedere realizzata l’opera: «Chiediamo la nomina di un Commissario governativo per la diga di Vetto – afferma -. Mai come oggi la diga di Vetto è necessaria, per usi irrigui, idropotabili, energetici, per la laminazione del torrente. Una diga da almeno 100 metri cubi, anche se sarebbe meglio da 130. Più piccola, come viene proposta, non avrebbe nessun beneficio, se non quello idropotabile. Come avvenuto per il ponte di Genova, chiediamo un commissario che decida come farla, perché è l’unico modo per vincere le resistenze e per vederla realizzata».

Maria Chiara Pezzani