SCOMPARSA A GIUGNO
Alessandra, nessuno la sente da oltre un anno: ora si indaga per omicidio
Un'immagine un po' sfuocata di una donna dai tratti gentili. E' la foto di Alessandra Ollari. Sfuocata come la sua esistenza. Nessuno sembra averla più vista e sentita da oltre un anno, ma nell'elenco ufficiale degli scomparsi Alessandra compare qualche giorno dopo il 29 giugno scorso, quando il compagno Ermete Piroli fa denuncia dicendo di averla vista per l'ultima volta mentre usciva per andare a fare la spesa. All'Esselunga, a poca distanza dalla loro casa di via Marzabotto. Eppure, non risultano segnalazioni. E addirittura quasi tutti i vicini di casa non ricordano di avere mai incrociato la donna nemmeno nei mesi precedenti. Dopo la denuncia viene aperto un fascicolo (modello 45) senza ipotesi di reato, come è ovvio che accada nell'immediatezza, in assenza di elementi che possano far ipotizzare altro se non l'allontanamento volontario. Ma in questi giorni un reato - per quanto assolutamente in ipotesi - è stato messo nero su bianco: si indaga per omicidio volontario contro ignoti. «Fin dalla denuncia della scomparsa c'è sempre stata grande attenzione a questo caso: si è lavorato da subito», si limita a dire il procuratore Alfonso D'Avino, non volendo aggiungere altro.
Quella fuga a Calestano
Nulla dice su eventuali verifiche o accertamenti. Sono i carabinieri a indagare, coordinati dal pm Silvia Zannini. Il compagno si era rivolto ai militari di Calestano, perché già nel gennaio del 2022 erano stati loro a mobilitarsi per cercare la donna. Alessandra, 53 anni, originaria del paese della Val Baganza, dove tuttora c'è la casa di famiglia, si era allontanata da Parma. E il giorno dopo Ermete, allarmato perché non riusciva a mettersi in contatto con la compagna, aveva allertato i carabinieri di Calestano. Nella casa di montagna i militari avevano trovato la borsa e il telefonino della donna, mentre lei, che si era persa durante una passeggiata, era stata trovata alcune ore dopo quasi assiderata.
La storia di Alessandra, una donna fragile, che da tempo lottava con i fantasmi della depressione. «Chi l'ha visto?», la storica trasmissione di Rai 3, ha acceso un riflettore importante sul caso, dopo che il compagno della donna si era rivolto al programma per lanciare un appello. Così come aveva contattato la «Gazzetta» per cercare Alessandra.
La delega sul conto
Ermete si è fatto intervistare a lungo. E' lui l'ultimo che vede Alessandra quel giorno di giugno. Ma quando esce per andare a fare la spesa lascia a casa il telefonino, i documenti, la carta di credito e anche gli occhiali, pur essendo fortemente miope. Il compagno si mostra disponibile, rivela anche dettagli che potrebbero far insorgere qualche sospetto. «Dopo ciò che era accaduto a Calestano, era entrata in una crisi profonda, così aveva deciso di darmi la delega sul conto corrente, ma io non l'ho mai utilizzata, non ne ho avuto bisogno», racconta davanti alle telecamere di «Chi l'ha visto?».
Una donna benestante, Alessandra. Figlia unica, aveva perso i genitori da tempo, e da allora si era sempre più chiusa in un guscio di solitudine. Accanto a lei c'era Ermete, ormai da una quindicina d'anni, eppure di quel compagno nessuno sapeva nulla: né i parenti né un'amica dei tempi dell'Università, l'unica con cui aveva mantenuto qualche contatto. Quel compagno è un mistero anche per le cugine che si sono rivolte all'associazione «Penelope» per fare chiarezza sulla scomparsa di Alessandra.
La condanna del convivente
Ma chi è Ermete? Non è imputato di nulla, è bene chiarirlo. Scavando nel suo passato, è emersa una condanna definitiva a 1 anno e 6 mesi per violenza sessuale: nel 2009, quando lavorava per un'associazione come autista per il trasporto dei disabili, avrebbe molestato una delle ragazzine che accompagnava. «Un errore giudiziario che mi ha rovinato la vita. Io voglio solo trovare Alessandra, il mio amore. Se avessi fatto qualcosa, mi metterei a rischio così, denunciando, mettendoci la faccia?», ha replicato in tv. Ma in trasmissione compare poi anche Melania, una donna che racconta di essere stata avvicinata da Ermete mentre era nella sala d'attesa di uno psichiatra. E la sorella Cristiana conferma che poco dopo avrebbe ricevuto messaggi a sfondo sessuale da Ermete.
Oltre un anno di silenzio
Ermete ha negato di conoscerle. Poi tronca i rapporti con «Chi l'ha visto?». In ogni caso, il passato (vero o falso) del compagno potrebbe non avere nulla a che vedere con la scomparsa di Alessandra. Ma la domanda più inquietante è: quando è sparita? Il 29 giugno è la data indicata da Ermete. La sua amica dei tempi dell'Università, però, non ha più contatti con lei da più di un anno. Ma la testimonianza di una parrucchiera di Calestano, la donna che ha in affitto un negozio di proprietà di Alessandra, è ancora precisa. E inquietante. Parlando a «Chi l'ha visto?» dice di averla sentita per l'ultima volta nel maggio del 2022, quando l'aveva chiamata per un problema legato alla dichiarazione dei redditi. Il 21 giugno, poi, per una questione relativa ad alcuni lavori da effettuare nel negozio, le manda un messaggio, ma non riceve risposta, pur vedendo la spunta su WhatsApp. Insomma, quelle parole sono state visualizzate. Altri messaggi inviati ad ottobre, invece, non vengono nemmeno letti. E' così che a dicembre la donna decide di inviare nuovi WhatsApp a Ermete, ma non riceve risposta. Lo sentirà sette mesi dopo, quando Alessandra è già ufficialmente una donna scomparsa.
Le ultime telefonate
Eppure, dal telefonino della donna partono due chiamate il 31 maggio scorso (è lo stesso Ermete che le mostra all'inviata di «Chi l'ha visto?»): una a un telefono fisso, l'altra a un cellulare, entrambi i numeri riferiti a un certo «Stefano», almeno è questo il nome salvato tra i contatti. Una persona che Ermete dice di non conoscere. Ma i tabulati telefonici saranno uno dei tanti elementi essenziali che ora - con la nuova ipotesi di reato - l'indagine potrà acquisire.