Progetto
Ricerca e futuro: studenti a lezione di sostenibilità
«Il significato della ricerca, soprattutto quella pubblica, è di comprendere il nostro presente, capendo in modo professionale quali sono i problemi da affrontare, e trovare soluzioni concrete per un mondo migliore». Con queste parole il magnifico rettore dell’Università di Parma, Paolo Andrei, ha voluto accogliere gli studenti dei licei cittadini, in occasione dell’evento di lancio del «Laboratorio di sostenibilità», un progetto organizzato dall’Istituto dei materiali per l’elettronica e il magnetismo del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Imem), per celebrare il centenario della fondazione del Cnr.
Un’occasione per parlare di ricerca, innovazione, con uno sguardo rivolto al futuro della nostra città. Un’iniziativa molto seguita dalle scuole, a cui saranno dedicati i laboratori che coinvolgeranno circa novecento studenti.
«Le esperienze concrete che potranno fare i ragazzi qui da noi riguarderanno la produzione di energia da fotovoltaico, l’impiego di materiali magnetici critici e per l’energia - ha raccontato la responsabile scientifica del laboratorio, Paola Frigeri -. Gli studenti verranno infine messi alla prova all’interno di escape room della sostenibilità, dove si unirà l’aspetto ludico a quello dell’apprendimento». Ed è proprio davanti agli occhi interessati degli alunni delle scuole superiori, accompagnati dalle loro professoresse e da alcuni dirigenti scolastici, che nella sala conferenze della sede di Imem si è svolto un viaggio all’insegna dello sviluppo sostenibile.
«Il nostro lavoro parte certamente dalla ricerca, che è fondamentale, ma non si esaurisce con essa - spiega il direttore di Imem, Andrea Zappettini, a proposito del grande lavoro e impegno dei professionisti della struttura -. La nostra missione è più ampia, e riguarda anche la divulgazione e il supporto del mondo produttivo». L’istituto sta proprio lavorando su azioni concrete, come la costruzione di un grande impianto fotovoltaico che dominerà i tetti e le pensiline dei parcheggi della struttura, collocata in via Parco Area delle Scienze, nella zona del Campus universitario. Così facendo sarà possibile per questa realtà riuscire a produrre tutta l’energia che consuma da fonti rinnovabili, per poi inserire l’impianto creato in una comunità energetica. Per comunità energetica, idea per la quale Comune e Università hanno già promesso il loro supporto, si intende un insieme di soggetti pubblici e privati, che si associano per gestire in maniera conveniente i flussi di energia, e consumarla tutta in loco.
Di questo profondo legame tra istituzioni e comunità scientifiche ha parlato il presidente della Provincia di Parma, Andrea Massari: «La sfida è continuare tutti insieme, promuovendo la consapevolezza documentata e puntuale sul tema sostenibilità ». Anche l’Amministrazione comunale non si tira indietro in questo fondamentale percorso verso «Parma Climate Neutral 2030»:
«Il 10 novembre avremo un passaggio significativo: la sottoscrizione del contratto climatico di città con la commissione europea, dove andremo a definire il primo step di un percorso fuori dall’ordinario» ha spiegato l’assessore alla Sostenibilità Ambientale, energetica e alla Mobilità, Gianluca Borghi. Parma sarà quindi una delle nove città italiane (100 in tutta Europa) che avranno il compito di anticipare di 20 anni la neutralità climatica.
Certamente un percorso duro e faticoso perché come ha detto Emilio Campana, direttore del dipartimento di ingegneria del Cnr, «la sostenibilità è complessità, perché non è qualcosa di assoluto e sempre definito. La dobbiamo sviluppare e continuare a studiare ancora molto ». La ciliegina finale è stata la lezione tenuta dal noto climatologo del Cnr Antonello Pasini, intitolata «Cambiamenti climatici recenti: cause ed impatti».
Pietro Ferrari