La classifica del Sole 24 Ore

Città più «green», Parma arretra

Michele Ceparano

Città più verdi, Parma perde terreno. Ieri infatti il quotidiano «Il Sole 24 Ore» ha pubblicato la trentesima edizione di «Ecosistema urbano». È l'indagine - con relative classifiche - sulle città più «green» fatta da Legambiente e Ambiente Italia. Un report che, nonostante lievi miglioramenti, fotografa, come spiega la stessa associazione, le «croniche emergenze urbane: smog, auto, trasporti e perdite nella rete idrica». In crescita, invece, raccolta differenziata e piste ciclabili.

Ebbene, sul podio, nella graduatoria che fotografa le performance ambientali dei 105 capoluoghi di provincia italiani incrociando diciannove indicatori, ci sono, nell'ordine, Trento, Mantova e Pordenone. Il capoluogo più «green» della nostra regione, che vede due città nella top ten, è invece Reggio Emilia, che si piazza quinto perdendo, rispetto al 2022, una sola posizione. Poi ci sono Forlì, stabile all'ottavo posto, e Rimini, che si piazza quattordicesima (-3 rispetto allo scorso anno). Parma è, invece, diciottesima, con un -4 rispetto al 2022, e precede Ferrara, che perde due posizioni.

La classifica pubblicata dal «Sole 24» è stata ottenuta incrociando diciannove indicatori che fanno parte di di cinque «macroaree»: mobilità, aria, ambiente, acqua e rifiuti. Solo in due indicatori (raccolta differenziata, dov'è al nono posto, e Ztl, dov'è decima) Parma si piazza nella top ten. Del resto, sempre secondo l'indagine, la nostra città continua a perdere terreno, dal momento che, per fare un raffronto recente, nel 2018 era al secondo posto, che divenne quinto nel '19, settimo nel '20 e '21 e quattordicesimo l'anno scorso.

Il report, che verrà presentato stamattina a Roma, dice anche che le grandi città restano lontane dal vertice, dal momento che le migliori sono Venezia, per un soffio fuori dalla top ten generale, e Bologna, ventitreesima.

Gli indicatori

Ma ecco come si piazza la nostra città in tutte le diciannove «sottoclassifiche». Parma va bene nella categoria Rifiuti (nono posto nella raccolta differenziata) e nella Mobilità (decima per metri quadrati di Ztl ogni cento abitanti).

Altrimenti, nella categoria Ambiente è al 21º posto per gli alberi ogni cento abitanti, al 41º per il solare pubblico ogni mille abitanti, al 38º per l'uso efficiente del suolo, al 12º per il verde totale (metri quadrati pro capite) e le isole pedonali (metri quadrati ogni cento abitanti). Alla «voce» aria: la nostra città è all'81º per il Pm10, al 61º per il Pm25, al 49º per l'ozono e al 67º per il biossido di azoto.

Capitolo acqua: Parma è 52ª per dispersione idrica (differenza in percentuale tra acqua immessa in rete e consumata per usi civili, industriali e agricoli) e 21ª per consumi idrici domestici (litri per abitante al giorno). Mobilità: detto delle Ztl, Parma si piazza 14ª nella infrastrutturazione per ciclabilità (metri ogni cento abitanti), 19ª per passeggeri del trasporto pubblico locale, 62ª per le vittime della strada, 28ª per tasso di motorizzazione e 22ª per offerta di trasporto pubblico. Infine, l'ambiente. Oltre alla raccolta differenziata, è 83ª per i rifiuti prodotti (chilogrammi pro capite).

Aria «pesante»

Come puntualizza Legambiente Emilia-Romagna è una classifica «pressoché invariata rispetto all’anno precedente quella della sostenibilità ambientale dei capoluoghi di provincia dell'Emilia-Romagna ma con qualche eccezione: sebbene il podio si confermi capeggiato da Reggio Emilia, Forlì e Rimini, Ravenna cede il testimone di fanalino di coda a Modena, già penultima nella scorsa edizione, che scende di tre posizioni nella classifica nazionale. In generale, sebbene si veda un complessivo miglioramento in percentuale per ogni città, sei capoluoghi hanno perso posizioni sulla classifica nazionale». Entrando nel dettaglio dei diciannove indicatori, «i dati sulla qualità dell’aria non sono per niente rassicuranti: scarsa la qualità dell’aria a Cesena, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza e Reggio in relazione con le linee guida Ue e Oms. Insufficienza invece per Bologna, Forlì e Ravenna. Rimini unica “mosca bianca” dentro la sufficienza».

Bene sui rifiuti

Inverso il quadro sui rifiuti, che vede, nota sempre Legambiente, sette dei nove capoluoghi con «una soglia di raccolta differenziata oltre il 65%, con in testa Ferrara (87,6%), Reggio (81,9%) e Parma (81,3%). In fondo Bologna (62,6%) - dove ancora si attende l’applicazione della Tari - e Modena (61%)». Sul quadro della mobilità, inoltre, si fa notare come «l’Emilia-Romagna in generale è seconda per incidentalità stradale». Infine, per quanto riguarda la ciclo-pedonalità, Reggio è seconda, in una graduatoria che vede comunque Parma piazzarsi al quattordicesimo posto.

Michele Ceparano