Mistero
Alessandra Ollari, stop della banca alla delega del convivente sul conto
«Considerato lo stato della Signora...». La lettera spedita dall’istituto di credito di riferimento di Alessandra Ollari al convivente comincia così, per proseguire con la stringata richiesta a Ermete Piroli di «astenersi dall’operatività» sul conto della compagna della quale lui stesso aveva denunciato la scomparsa due mesi prima.
In estrema sintesi: venuti meno «i requisiti giuridici necessari per operare come delegato», la firma di Ermete non vale più come quella della titolare. Un atto dovuto da parte della banca, ed è stato Piroli a mostrare la raccomandata alla troupe di «Chi l’ha visto?» nel corso dell'intervista avvenuta tempo fa. Poi, alla domanda della giornalista, che gli chiedeva se avesse mai preso soldi per sé dal conto di Alessandra, lui ha risposto scuotendo il capo: «Mai un euro, mai». L’estratto conto conferma: in tutto il 2023 non sono stati registrati movimenti sospetti: né prima né dopo giugno.
Soldi non ne sono spariti: è Alessandra a essere svanita nel nulla. Un po’ alla volta prima e poi del tutto. Il mondo fuori dall’uscio della casa di via Marzabotto 2 l’aveva chiuso da parecchio. Per tutti gli altri che non fossero l’uomo con il quale ha convissuto negli ultimi 15 anni, la 53enne era diventata un’ombra già dal maggio del 2022. Allora, era stata Stefania, la parrucchiera locataria del negozio di Calestano di proprietà di Alessandra a contattarla per questioni legate alla dichiarazione dei redditi. Poi, nessun’altra testimonianza che non sia quella del compagno, che, come sottolinea il suo legale Pierluigi Collura, «fin da subito si è messo a disposizione degli inquirenti». Niente - che si sappia - nemmeno tra amici e parenti. Ma dove può essersi diretta, per non fare più ritorno? È davvero uscita per fare la spesa, lei che - preda di una grave depressione - quasi mai varcava la soglia di casa, tanto da essere semisconosciuta ai vicini? Dov’è andata, senza occhiali (miope com’è), senza telefono né carte di credito?
Domande che pesano al punto da affiancare un altro sospetto a quelli dell’estremo gesto o della volontà di tagliare con il passato. Sul caso indagano i carabinieri coordinati dal pm Silvia Zannini, che un paio di settimane fa ha aperto un fascicolo per omicidio a carico di ignoti. «Le cugine non hanno mai creduto che Alessandra si fosse allontanata volontariamente e ora sono fiduciose che la procura possa portare avanti tutti gli accertamenti possibili per arrivare alla verità - ha sottolineato l'avvocato Nicodemo Gentile, legale delle cugine della donna -. Tutto ciò che sappiamo degli ultimi mesi di Alessandra, lo sappiamo dal compagno, assolutamente degno di fede, ma di cui nessuno dei parenti e dei conoscenti aveva mai sentito parlare». Da qualunque prospettiva lo si osservi, lo «stato» di Alessandra sembra confinare con qualcosa di tragico. Ogni giorno di silenzio di più.
r.l.