Roccabianca
In 200 sul set del film di Cristina Comencini
Roccabianca Sembra di essere tornati ai tempi di «Novecento», con le oltre 200 comparse che hanno invaso ieri le strade del paese oltre al personale impegnato sul set del nuovo film di Cristina Comencini «Il treno dei bambini».
I colori e le atmosfere sono quelle del 1946, si gira in una delle più belle corti agricole dei dintorni intitolata alla famiglia Facchi, originaria del bresciano, che anticamente possedeva il castello. È il primo maggio in quella grande aia ricostruita all’interno della corte, la Festa dell’Unità ha portato la banda a suonare sul palco. Da un lato si preparano tigelle, tutt’intorno ci sono le semplici attrazioni del dopoguerra.
Si cammina, si chiacchiera, si balla in quella piazza nel tentativo di lasciarsi la guerra e la miseria alle spalle. Quella scena viene ripetuta, fatta a pezzi, ripresa in diversi punti, più e più volte. Ma è qui che inizia la magia del cinema. Individuare tutti i punti chiave, i dettagli che raccontano mille storie senza nemmeno una battuta. C’è chi indossa l’abito buono, c’è chi arriva con le pezze ai vestiti e quell’unica giacca rimasta e chi, ancora, arriva con gli abiti che indossa nei campi.
Sul set si inizia a lavorare presto, anche tutta notte. Le comparse vengono portate all’Arena del Sole, poco distante dal punto in cui si gira, truccate e vestite una ad una perché tutto sia naturale, autentico e non crei dubbi nello spettatore. Poi quel fiume di persone arriva sul set. C’è da riempire la piazza. Ci sono anche auto originali dei primi anni ‘40, una Peugeot 201 ha ancora l’odore originale all’interno, come se venisse usata tutti i giorni.
Il set è blindato, non si può parlare con le comparse perché non si può dire nulla di come viene girato, non si può fare spoiler anticipando come sarà il film. Le loro facce raccontano più di tante parole: c’è chi è annoiato, chi si fa un caffè, chi non ha capito ma la maggior parte è evidentemente entusiasta di poter rivivere quel 1946, anche se per poco, e prendere parte a una grande avventura.
«Siamo contenti - afferma il sindaco Alessandro Gattara - che a Roccabianca arrivi la terza produzione cinematografica, evidentemente qui ci sono ancora i tratti e la naturalezza di epoche passate. Tutte queste produzioni sono passate dalla Italian Film Commission che non possiamo che ringraziare».
Silvio Marvisi