Intervista
Vinicio Capossela: «Porto le mie “canzoni urgenti” al Regio... con una sorpresa»
Mercoledì 15 novembre alle 21 Vinicio Capossela porterà al Regio di Parma il suo tour «Con i tasti che ci abbiamo – tredici canzoni urgenti in teatro», con il quale presenta nei principali teatri italiani l’ultimo album, «Tredici canzoni urgenti», uscito ad aprile e vincitore della Targa Tenco 2023 per il miglior album in assoluto.
Per le tematiche, per i tempi di lavorazione (più brevi, rispetto al solito), per l’uso dei generi musicali, «Tredici canzoni urgenti» è un disco che si discosta dai precedenti. «Da tempo – ha spiegato l'artista incontrando i giornalisti della stampa locale – l’elemento autobiografico ha ceduto il passo a un elemento più ampio. Il disco nasce da un senso di isolamento, di scoraggiamento, di indignazione ma anche di paura e preoccupazione relativi al tentativo di salvaguardare cose che di solito affrontiamo da soli ma che ci riguardano come esseri umani, tutti insieme».
Dopo un percorso di ricerca su tradizioni e culture arcaiche, queste tredici canzoni guardano all’oggi.
«Sì, anche se il lavoro di ricerca sulle radici di quel grande corpo che è stata la civiltà contadina è un percorso collettivo col quale è sempre importante confrontarsi. Anche il penultimo disco, “Ballate per uomini e bestie”, è attinente al presente, anche se con l’allegoria del medioevo. In questo caso sono temi di stretta attualità per i quali non sempre è possibile usare allegorie o metafore ma c’è necessità di essere più chiari e presenti. La memoria storica c’è, ma in qualche modo relativizzata e più vicina a noi. Prendiamo la canzone “La cattiva educazione”: il primo verso “Questa mattina non mi son svegliata” richiama il primo verso della più nota canzone di resistenza. Storia che è recente, ma è comunque storia».
Che rapporto c’è tra testo e musica?
«A mio parere la musica deve sempre essere al servizio della storia che si vuole raccontare. In questo caso ci sono state anche esperienze musicalmente inedite, come “Staffette in bicicletta”, un brano che musicalmente non avevo mai scritto, costruito in modo che gli archi evochino quasi la pedalata. E poi in questo disco ci sono diverse arie. Siamo a Parma e l’aria d’opera è una cosa che abbiamo quasi nell’inconscio. Ci sono anche generi diversi, un “cha cha cha” inteso però come il suono che fanno i piedi nelle pozzanghere. Ci sono voci femminili, come quelle di Mara Redeghieri e Margherita Vicario. In generale, la parte musicale è importante perché alla musica è affidata la componente emozionale, che però non sovrasta mai ma sostiene la parola. La musica completa il pensiero che nasce dalla parte razionale e va a colpire la parte emotiva ed è anche il motivo per cui facciamo questi concerti in uno spazio teatrale, in cui meglio si può “sospendere” l’incredulità».
Il concerto sarà basato soprattutto su queste canzoni, più alcune fisse e altre che variano di sera in sera. Ogni città avrà anche un ospite musicale diverso e quello di Parma sarà davvero particolare: l’Orchestra Pistapòci, un progetto di musica d’insieme destinato solo agli studenti della primaria e della secondaria
«Solo una selezione, perché sono tantissimi, ma ci tengo molto, sarà una cosa davvero unica».
Lo spettacolo fa parte della rassegna Tutti a Teatro 2023/2024 realizzata da Caos con Arci Parma. I biglietti disponibili sono in vendita tramite il circuito www.ticketone.it e all’Arci di Parma, tel. 0521-706214.
Pierangelo Pettenati