I COMMENTI

Qualità della vita, le istituzioni e il mondo economico: «Stimolo a fare sempre meglio»

Il mondo produttivo e delle istituzioni analizza luci e ombre della classifica sulla qualità della vita.

«Le classifiche - dichiara il sindaco Michele Guerra - vanno prese tutte con lo stesso atteggiamento: sono una occasione e uno sprone a insistere sui punti critici che evidenziano e a non accontentarsi di ciò che funziona bene. Così come non ci siamo esaltati poche settimane fa per un settimo posto, non ci disperiamo certamente oggi per un undicesimo. Non cadiamo nel gioco politico che se la classifica è buona non è attendibile e se perdi due posizioni è straordinariamente esatta. Siamo una provincia solida, che se la gioca costantemente in quella fascia stretta di province che sta dentro o appena attorno alle prime dieci su oltre cento e tra le primissime in una Regione che sta bene come la nostra. Ringrazio tutti gli attori, privati e pubblici, comuni della provincia inclusi, che concorrono in ogni classifica a posizionarci, perché stanno dando il massimo».

Andrea Massari, presidente della Provincia, è telegrafico: «Da anni la provincia di Parma risulta sempre nelle prime posizioni di queste classifiche. Non ha senso commentare l'avanzamento o l'arretramento di una o due posizioni. La qualità della vita, la ricchezza sociale e economica che c'è nel nostro territorio è comunque di primissimo livello ed il merito è dei tanti amministratori che quotidianamente si impegnano sul territorio».

Il prefetto Antonio Garufi offre quindi una lucida analisi per quanto riguarda la situazione della sicurezza. «Perdere posizioni non fa piacere - commenta - ma la situazione dell'ordine pubblico e sicurezza in città e provincia, ci sembra soddisfacente. Non servono allarmismi, ma un grande lavoro». Nelle ultime settimane gli interventi hanno riguardato soprattutto «le occupazioni abusive e situazioni di degrado presenti a macchia di leopardo - prosegue Garufi -. Rimane inoltre sempre alta l'attenzione sul Parco Ducale». Il prefetto ricorda quindi che negli ultimi decenni la popolazione di Parma e della provincia è aumentata costantemente. I dati e gli andamenti, a partire dalla sicurezza, andrebbero quindi letti tenendo conto anche di questo fatto. Non solo. Facendo un paragone con i dati del passato, emerge un miglioramento della situazione. «Nel 2022 i delitti erano 61,1 ogni mille abitanti - rimarca - nel 2012 invece 78,8». Anche l'aumento della marginalità e quindi della povertà «provocano inevitabilmente un innalzamento dei fenomeni delinquenziali - osserva il prefetto -. La società deve fare quadrato a tutti i livelli».

Gabriele Buia, presidente dell'Unione Parmense degli Industriali, sottolinea come la perdita di due posizioni in classifica non cambi, nella sostanza, l'alto livello di qualità della vita della città e di tutto il nostro territorio. «L'undicesimo posto in classifica - spiega - rappresenta un ottimo piazzamento, che testimonia la ricchezza del nostro territorio sotto tanti punti di vista». Dall'inchiesta del Sole 24 Ore emergono anche delle voci da migliorare. «Bisogna lavorare maggiormente per promuovere l'imprenditorialità giovanile - afferma Buia -, anche nel campo della sicurezza serve una grande attenzione. Assieme all'attività delle Forze dell'ordine, bisogna che tutte le istituzioni facciano sistema per contrastare l'insicurezza. L'Amministrazione pubblica, ad esempio, deve portare una maggiore vivibilità nelle zone dove c'è degrado, ma serve l'impegno di tutti per migliorare la situazione».

La «ricetta» per scalare altre posizioni verso la vetta della classifica è semplice: «Per tornare nei primissimi posti - ribadisce lo stesso Buia - bisogna lavorare tutti uniti dandosi degli obiettivi comuni. La città e il territorio crescono se si crea uno sviluppo socio-economico diffuso».

L.M.