Incendio nella palazzina della comunità
Betania, forse una bici elettrica ha provocato il rogo
Probabilmente la causa di tutto è una due ruote, una bicicletta elettrica che era stata attaccata alla rete per essere ricaricata durante la notte e che, all'improvviso, ha avuto un cortocircuito, un surriscaldamento.
I dettagli sono ancora da chiarire, ma a guardare dopo qualche ora, con il sole, i segni del rogo che ha avvolto a mezzanotte la palazzina di via Budellungo al civico 100, proprio di fianco alla chiesa, pare impossibile che tanta desolazione abbia un'origine così banale.
«Quello lo dovranno stabilire i tecnici, questa è la spiegazione che ci hanno dato per ora. Ma possiamo dire sicuramente che è andata bene che nessuno si sia fatto male».
A dirlo è don Luigi Valentini, fondatore della comunità di Betania, visitando le stanze annerite dove fino a poche ore fa si trovavano alcuni degli ospiti della stessa comunità. E sono proprio loro che hanno rischiato.
Le fiamme, infatti, sono scoppiate al pian terreno e dalla bici si sono estese ad un mobile che si trovava poco lontano, per poi divampare. E infatti anche i contatori che si trovavano non distanti sono stati completamente carbonizzati.
Poi, come sempre accade in questi casi, il fumo si è infilato nelle scale salendo verso l'alto e coloro che stavano dormendo al piano superiore sono rimasti bloccati nelle loro camere: la tromba delle scale era completamente invasa e impossibile da percorrere.
Per fortuna alcuni passanti e dei vigilanti in servizio nella zona hanno visto le fiamme e hanno lanciato l'allarme. Sul posto è arrivata una squadra dei vigili del fuoco da via Chiavari che ha domato l'incendio e soccorso tre persone che erano all'interno: due di loro sono state portate dalle ambulanze a Fidenza per essere sottoposte alla cura iperbarica. Per loro fortunatamente nessuna ustione, ma solo una leggera intossicazione da fumo. E nel giro di poche ore sono state dimesse.
«Adesso dovremo capire quale sia l'entità dei danni - prosegue don Valentini -. Per ora sappiamo che l'impianto elettrico è stato completamente danneggiato e che l'intero edificio ha riportato danni rilevanti».
Nessun problema invece per l'adiacente chiesa parrocchiale di Coloreto, che è in corso di restauro e che non è stata coinvolta dal rogo. Gli ospiti che si trovavano in questa parte della comunità hanno trovato ospitalità in altri edifici della struttura di recupero e ora sulla parte anteriore della palazzina restano tese le fettucce stese dai vigili del fuoco per transennare l'area. Ma non si possono non notare le pareti annerite intorno alle finestre e quel pesante odore di fumo che esce dagli infissi spalancati.
Luca Pelagatti