INTERVISTA
Cristiano Casa: «Cibo, natura e cultura: la forza dell'Emilia»
Emilia superstar, la terra del turismo «slow mix», dove le eccellenze della gastronomia vanno a braccetto con le bellezze storico-artistiche e naturalistiche. Una terra da scoprire e amare. Parma, Reggio e Piacenza fanno squadra e insieme hanno saputo proporsi e promuoversi tanto da diventare una meta turistica ambita grazie all'ente, attivo dal giugno del 2017, dal nome esplicito: VisitEmilia o Destinazione turistica Emilia, un organismo «pubblico strumentale degli enti locali», per promuovere la conoscenza di una terra bellissima, tutta da scoprire.
Cristiano Casa, già assessore al Turismo e commercio nelle amministrazioni-Pizzarotti, è stato in prima linea fin dal principio («tutto è iniziato nel 2016»), dalla fondazione ai giorni nostri. Negli ultimi tre anni ha ricoperto l'incarico di presidente. Un'esperienza entusiasmante, che si è chiusa mercoledì con la nomina del nuovo consiglio di amministrazione e del nuovo presidente Simone Fornasari, che ha preso il testimone pronunciando parole lusinghiere nei riguardi del predecessore. «Dopo i primi tre anni di presidenza reggiana e i tre di presidenza parmigiana, toccava a Piacenza. Fornasari è la persona giusta al posto giusto - commenta Casa -. Gode di tutta la mia stima, sono certo che saprà continuare il percorso fruttuoso iniziato».
Quale l'obiettivo più importante di questo impegno?
«Ho sempre pensato che si dovesse ragionare in termini di “area vasta”. Fin dall'inizio di questa cavalcata l'idea di fondo è stata parlare dell'intero territorio emiliano, non delle singole città. Credo di poter dire che ha funzionato».
Piacenza, Parma, Reggio: in effetti sono molte le affinità che legano le tre comunità.
«Dall'Appennino al Po, dalla morfologia alla cultura, le tre province sono tutt'uno. Il concetto che abbiamo cercato di promuovere è: “vieni in Emilia, troverai tesori straordinari”. Dal punto di vista enogastronomico siamo al top, con le nostre eccellenze famose nel mondo e la rete di ristoranti e trattorie ancora autentiche. Da quello storico-artistico anche, con i nostri castelli - sono una cinquantina, tutti molto interessanti, i musei, le cattedrali e gli edifici storici di pregio -. Poi c'è un altro aspetto che ci lega e su cui abbiamo puntato molto: la possibilità di vivere e visitare il territorio ricco di particolarità ambientali, naturali, paesaggistiche, in bicicletta».
Emilianità, dunque, la parola chiave.
«Abbiamo cercato di promuovere proprio il concetto di “emilianità”, che propone un modo di vivere in armonia con le persone e l'ambiente e significa anche capacità di accoglienza. Un'idea che abbiamo avuto è stata di coinvolgere emiliani famosi come il campione olimpionico di sci reggiano Giuliano Razzoli e l'allenatore del Milan, il parmigiano Stefano Pioli. Saranno testimonial d'eccezione che presto vedremo sui canali web dell'ente».
I numeri sembrano proprio darvi ragione. In questi anni i risultati si sono visti. Concentriamo ci sul 2023.
«Si è registrato un incremento di presenze da gennaio a ottobre di quest'anno pari al 4% rispetto all'anno precedente. Quest'anno siamo a quasi 2 milioni e mezzo».
Avete promosso una strategia comunicativa a più facce.
«Numerose sono state le partecipazioni a fiere internazionali, ma anche gli inviti ai tour operator, le iniziative di forte richiamo, le campagne pubblicitarie sul web. Gli accessi al sito e alle pagine social di VisitEmilia sono cresciute in modo esponenziale sia da parte di utenti nazionali che stranieri. Gli iscritti alla newsletter sono oltre 2200».
Quale il budget a disposizione?
«850mila euro all'anno. Una cifra relativamente piccola rispetto ad altre Destinazioni (1 milione e 900mila per Bologna e Modena, 5 milioni e 700mila per la Romagna), che testimonia come gli investimenti oculati portino grandi risultati».
Molte risorse promozionali sono state concentrate sul mercato svizzero.
«Abbiamo individuato nella Svizzera un'opportunità in quanto mercato con ampia capacità di spesa, alla ricerca di proposte di qualità e che apprezza la buona eno-gastronomia, inoltre favorito da buoni collegamenti tramite gomma e ferrovia (treno diretto Zurigo-Bologna, con fermate a Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Anche questa comodità dei collegamenti aiuta parecchio il flusso di turisti, infatti sono in continuo aumento le presenze dal mercato svizzero».
A proposito di trasporti e infrastrutture, quanto giovano al rilancio turistico?
«Basta guardarsi intorno. Un esempio: Bologna grazie all'alta velocità e all'aeroporto è diventata una città internazionale. Non basta autodefinirsi tali, bisogna esserlo e per esserlo bisogna essere facilmente raggiungibili. Anche per questo un aeroporto in piena attività a Parma sarebbe un'infrastruttura utile allo sviluppo di tutto il territorio emiliano dal punto di vista turistico».
Che fine ha fatto il progetto del volo Parma-Parigi?
«Sarebbe stato molto utile il collegamento Parma-Parigi. Avrebbe aperto spazi per scambi molto fruttuosi e promettenti. Ho proprio recentemente scritto a Comune e Regione perché nel 2022 entrambi gli enti avevano stanziato 200mila euro di fondi ciascuno per avviare il progetto. La Regione non ha ancora risposto, il Comune di Parma mi ha fatto sapere che i fondi sono stati destinati ad altro. Non ci sono più. Quindi addio al volo che ci avrebbe messo in connessione diretta con l'Europa tutta».
Ci stiamo indebolendo anche sul fronte ferroviario?
«L'importante è fare arrivare i treni, non perderli. Le convenzioni con Trenitalia, quando sono state fatte hanno funzionato. Come VisitEmilia abbiamo dato la possibilità ai turisti che viaggiano con le Frecce di usufruire di sconti sul pernottamento, sugli ingressi nei musei e nei ristoranti. Anche questa convenzione ha portato i suoi benefici. Però i treni bisogna farli arrivare, appunto».
Da ex assessore e presidente di VisitEmilia ha un messaggio da lanciare agli amministratori di Parma?
«Parma ha sempre più bisogno di visibilità e di connessioni. Le indecisioni sono dannose. Faccio solo qualche esempio. Lo stadio più bello, contando anche sul Parma calcio in Serie A, non potrà che far bene all'immagine della città. I tifosi che verranno ne saranno i testimoni. Lo stesso vale per Mille Miglia, Cena dei Mille, eventi come quello della Guida Michelin, sono - o sono state - tutte occasioni per far parlare di Parma fuori da Parma. Lo stesso vale per l'aeroporto: bisogna prendere delle decisioni. Temporeggiare e non decidere nulla fa male alla città e al suo futuro».