Contagi in aumento
Influenza, 10mila parmigiani a letto
Se le stime della rete di sorveglianza dell'influenza stagionale dell'Istituto superiore di sanità sono corrette, sono a letto con la febbre poco meno di diecimila persone a Parma e provincia. L'Emilia Romagna, secondo i dati dal 18 al 24 dicembre, è fra le regioni più colpite dai virus: se la media nazionale è di 17,2 malati ogni mille assistiti, la nostra Regione sfiora i 20,2 casi. Un dato che nella settimana in corso è sicuramente più alto, visto che i contagi sono in ascesa e che il picco arriverà intorno ai primi di gennaio. Ambulatori e ospedali pieni, saltano feste e cenoni.
E proprio in vista delle prossime settimane «calde», l'Ausl programma un altro open day per le vaccinazioni sia Covid che antinfluenzali. Sarà il giorno di Sant'Ilario, 13 gennaio, al padiglione 23 dell'ospedale Maggiore, all'ex punto prelievi, ingresso via Abbeveratoia.
Intanto il pronto soccorso dell'ospedale Maggiore - che giovedì scorso per il sovraffollamento ha dovuto dirottare 17 ambulanze al pronto soccorso di Vaio - ieri ha tirato il fiato (alle 16 una settantina di accessi in ps e 50 al Cau), anche se all'orizzonte c'è la difficile notte di Capodanno. Più che gli accessi, preoccupano i ricoveri, visto che 28 persone su 100 nei giorni scorsi hanno avuto bisogno di un letto d'ospedale. Ieri, ad esempio, tre pazienti influenzati sono finiti in rianimazione.
Anche il pronto soccorso dell'Ospedale dei bambini vive giornate piene. Sono i più piccoli infatti i più colpiti dai virus: oltre 57 casi ogni mille assistiti. «Dal 22 al 26 dicembre abbiamo visto più di 500 pazienti nei nostri quattro ambulatori, di cui uno dedicato al Covid - dice Icilio Dodi, direttore della Pediatria generale e d'urgenza - Per fortuna i ricoveri sono poco più dell'8% degli accessi e le degenze generalmente brevi: dai 5-7 giorni per polmoniti e bronchioliti ai 2-3 giorni per i broncospasmi».
Squillano senza sosta i telefoni dei pediatri di base: «Una sessantina al giorno le mail e telefonate, una trentina le visite - dice Sergio Capobianco, coordinatore dell'unità pediatrica Cure primarie del Distretto Ausl di Parma - Non circola solo il ceppo dell'influenza di stagione, l'A H1N1, ma molti altri virus respiratori e virus responsabili di gastroenteriti, quest'anno più numerose rispetto al 2022».
Se i bambini sono particolarmente colpiti, gli adulti non stanno meglio. «Circa 15 i casi giornalieri fra i miei assistiti da quando, due settimane fa, sono comparsi i virus dell'influenza stagionale - dice Mario Scali, referente per la medicina generale del Distretto Ausl di Parma e medico “sentinella” della rete di sorveglianza epidemiologica - Gira anche il Covid, che però non da sintomi importanti. Il mio consiglio è di stare a casa alle prime linee di febbre, anche per limitare la circolazione dei virus. Non imbottirsi di farmaci e soprattutto non di antibiotici, a meno che non si sospetti una sovrainfezione batterica, e non li prescriva il medico. Sarebbe auspicabile rispolverare le mascherine in luoghi affollati o in ambienti sanitari. E soprattutto, c'è ancora tempo per vaccinarsi».
L'onda d'urto dell'influenza investe anche le farmacie. «Superlavoro nella settimana di Natale. Vanno a ruba, e a volte scarseggiano, i farmaci per l'aerosolterapia e alcuni antibiotici, anche se si può sopperire con i generici», dice Fabrizio Piazza, presidente dell'Ordine dei farmacisti di Parma. E anche Alessandro Merli, presidente di Federfarma Parma, segnala che si fa fatica a reperire alcuni antibiotici per uso pediatrico.
I consigli dei medici: «Evitare luoghi affollati, non portare i bambini in ospedale se la febbre dura da poche ore. Paracetamolo, e attendere che la temperatura si abbassi, tenendo i piccoli ben idratati», dice Dodi. «Non forzare i bimbi a mangiare, prediligere piccoli spuntini leggeri, farli bere molto. Se con gli antipiretici la febbre cala e il bimbo torna vivace, è tutto a posto. In caso contrario, non indugiare e farlo visitare dal pediatra», dice Capobianco.