FINE MANDATO
Bedonia, il bilancio del sindaco Serpagli: «Insieme abbiamo fatto tanto»
Bedonia Il 2024 è l’anno della maxi-tornata elettorale che decreterà il rinnovo di 27 consigli comunali del parmense. Tra questi c’è Bedonia, dove Gianpaolo Serpagli non ha ancora sciolto le riserve.
Al netto delle strategie, che quinquennio è stato quello che si avvia alla sua conclusione? A nemmeno un anno dall’elezione, è arrivata la sberla della pandemia...
Sì, è stata una legislatura strana, che però ci ha permesso di riscoprire alcuni valori preziosi. Primo fra tutti, il volontariato: con le associazioni, abbiamo potuto affrontare l’emergenza assicurandoci che nessuno rimanesse indietro, sia che avesse bisogno della spesa alimentare che dei medicinali. E che dire delle donne del nostro paese che si sono messe a disposizione per confezionare le mascherine? Insieme abbiamo superato un periodo che ricorderò come il peggiore che abbia mai affrontato in 15 anni da amministratore, non solo per il tessuto produttivo, ma anche per i lutti nella comunità. La pandemia, inoltre, ci ha ricordato quanto siano importanti i tre ospedali della provincia, che devono quindi rimanere tutti attivi e competitivi.
Anche il maltempo ha picchiato duro: a che punto siamo con i ristori?
Ai cittadini stanno arrivando a casa in questi giorni le lettere per il rimborso dei danni subiti nel 2022: grazie alla Regione, si sta chiudendo l’iter. Per quanto riguarda l’ultima tornata, i danni ammontano a 2 milioni e 240mila di euro: il Governo però non ha ancora concesso lo stato di calamità e dunque non abbiamo risposte.
Avete approvato il bilancio di previsione 2024 e fatto il punto sull’indebitamento del Comune: come è messa Bedonia?
Dal 2014 a oggi, c’è stata una parabola discendente: siamo passati dal 4,19% di indebitamento all’1,05% del 2023. Merito di una gestione oculata dei soldi pubblici grazie a tutta la squadra che ha continuato a monitorare la spesa e a cercare risorse per gli investimenti fuori dal bilancio comunale. Contestualmente, in questo quinquennio, siamo passati da una media di 2,7 a 5,4 milioni di euro di investimenti per le opere che servono. Tra queste, la riqualificazione di via Monsignor Checchi, la sistemazione idraulica del Pelpirana, il rifacimento della sala della banda con lo spazio di coworking in Peschiera, gli interventi sulle strade frazionali o sui cimiteri, come quello di Caneso già appaltato o di Carniglia che sarà appaltato nel 2024.
Il fiore all’occhiello di questa legislatura?
L’aver portato da 21 a 30 le iscrizioni all’asilo nido. Il “Nido 365” è una delle politiche su cui avevamo investito di più in campagna elettorale: grazie anche al contributo della Regione, oggi Bedonia può offrire un servizio diverso da tutti gli altri, dalle 7,30 alle 18,30 per 330 giorni l’anno, gratuito fino a 40mila euro di Isee. Il secondo obiettivo centrato, dopo anni di battaglie, è il via libera al traliccio al bivio tra la provinciale del Tomarlo e la strada di Volpara, che finalmente assicurerà a buona parte della Valceno il segnale per la telefonia mobile, per ora solo Tim.
Un rammarico?
«Non essere riusciti a invertire la decrescita demografica, sebbene i numeri del nido ci facciano ben sperare; e a fare di più per il commercio. Ma non ci arrendiamo: a breve, uscirà un’app che rilancerà la fidelity card del Centro commerciale naturale e annuncerà gli eventi e le manifestazioni.
A giugno, i bedoniesi torneranno alle urne: Gianpaolo Serpagli si ricandiderà?
È ancora presto per dirlo. Mi limito per ora a un auspicio: che non si disperda la storia politica di questi ultimi 15 anni, iniziata con Carlo Berni nel 2009.