ANZIANI E DISABILI

Case protette, la Regione alza le rette. I sindacati: «Iniquo»

Pierluigi Dallapina

«Decisione iniqua» e «miope provvedimento». I sindacati dei pensionati contestano con toni molto duri la decisione della Regione di aumentare di 4,10 euro al giorno il costo della retta a carico degli anziani e dei disabili ricoverati nelle strutture residenziali, le Cra (Case residenza per le persone non autosufficienti).

Per l'amministrazione regionale l'aumento dovrebbe scattare dal 1° gennaio, mentre Ettore Brianti, assessore al Welfare, assicura che a Parma «gli aumenti diventeranno operativi solo dal 1° febbraio» e questo per consentire all'amministrazione comunale di confrontarsi sia con i gestori delle Cra che con i familiari degli ospiti.

Stando alle stime dei sindacati, il rincaro previsto dalla Regione si tradurrà in 123 euro in più da pagare ogni mese sulla retta, anche se Brianti ricorda l'impegno del Comune per coprire interamente o in parte (dipende dall'Isee del paziente) la retta giornaliera pagata per il ricovero nelle strutture accreditate.

I sindacati però non ci stanno. «Si tratta di una decisione grave a cui le organizzazioni sindacali si sono opposte chiedendo quantomeno un aumento più contenuto, oltre a nuove regole sull’accreditamento socio sanitario. Crediamo che un aumento di 123 euro al mese, senza nessuna garanzia di miglioramento del servizio e in un momento di crisi, con l’inflazione a due cifre e le pensioni e gli stipendi bloccati, vada a colpire oltremodo le famiglie e le fasce più deboli», scrivono Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, con le rispettive confederazioni Cgil, Cisl e Uil provinciali.

Nel distretto di Parma ci sono circa 800 anziani nei posti convenzionati (e di questi circa la metà è nelle strutture di Asp), oltre ad una cinquantina di disabili.

Nel 2023 il Fondo per la non autosufficienza aveva un importo di oltre 26 milioni di euro (19 milioni garantiti dalla Regione) ed è qui che ha attinto il Comune per calmierare il costo delle rette giornaliere nelle strutture accreditate (50 euro al giorno). Adesso che la retta aumenterà di 4,10 euro al giorno il Comune dovrà reperire nuove risorse per alleggerire il rincaro a carico delle famiglie.

«L'aumento delle rette è legato al fatto che gli enti gestori dovevano compensare l'aumento delle spese», premette l'assessore. Infatti le tariffe sono bloccate dal 2015, parlando sempre dei servizi accreditati, mentre il costo dell'energia e del lavoro (i contratti di infermieri, medici e oss) sono cresciuti.

«Il Comune, che si trova a dover fare i conti con un aumento di richieste legate a nuove povertà e migranti, cercherà le risorse per garantire la copertura delle rette a chi non può pagare o a chi si trova in difficoltà economiche». L'assessore a questo punto si rivolge direttamente al Governo. «I Comuni sono penalizzati da politiche di tagli». Con questi rincari non solo le casse dell'ente saranno più leggere, ma anche quelle delle famiglie con anziani non autosufficienti e disabili.

Pierluigi Dallapina