Allarme

Ospedale, degente derubata del bancomat e di oltre duemila euro

Michele Ceparano

Derubata mentre è ricoverata in ospedale di ben oltre duemila euro. Un episodio che deve far rizzare le antenne. Non solo a chi si trova in un momento di difficoltà. A tutti.

«Sono qui per lasciare una cosa alla signora». E la vicina di letto di una donna di 55 anni, da prima di Capodanno ricoverata nel reparto di Urologia dell'ospedale Maggiore, non ci ha fatto troppo caso. Invece quell'uomo, descritto come un tipo sui 55-60 anni basso di statura, era un ladro. Che ha portato via alla degente bancomat e contanti.

Il furto, che la donna ha denunciato ai carabinieri, è andato a segno intorno alle 18 di sabato, giorno dell'Epifania. La 55enne, ricoverata appunto da alcuni giorni, aveva lasciato la stanza, che condivide con un'altra donna, per fare una passeggiata nel corridoio del reparto. Nel frattempo, come ha raccontato una parente della vittima, «un uomo è entrato nella stanza chiedendo alla vicina di letto il numero dell'armadietto, che non era chiuso, dell'altra degente perché doveva “lasciare una cosa alla signora”». Ottenuta l'informazione l'ha aperto, si è impossessato di uno zaino e si è dileguato.

La 55enne non si è accorta subito del furto.

Mezz'ora dopo, però, mentre le due compagne di stanza stavano cenando, le è arrivato il primo messaggio sullo smartphone che l'avvertiva di un prelievo da oltre 500 euro effettuato con la sua carta.

Poi, a raffica, le sono arrivati altri due messaggi con altrettanti prelievi del medesimo importo del primo l'uno e, per finire, un quarto da 370. Nel frattempo la donna ha aperto l'armadietto e ha capito cosa stava accadendo.

«Lo zaino - prosegue la parente - non c'era più. A quello che le hanno portato via con la tessera bancomat, vanno poi aggiunti quattrocento euro in contanti che aveva nel portafoglio dentro lo zaino. C'erano anche varie chiavi, tra cui quelle dell'auto e i documenti». Tutto volatizzato insieme al ladro.

Il furto è sempre un atto odioso, ma in questo caso ancora di più, dal momento che viene perpetrato in un luogo di sofferenza come comunque è un ospedale, e approfittando del fatto che le persone ricoverate stanno attraversando un momento di difficoltà. Scrupoli che certe persone ovviamente non hanno, altrimenti non si spingerebbero in un reparto ospedaliero, fingendosi amici o conoscenti di un malato per poi colpire. Senza pietà.

Una volta fatto il conto di quanto le è stato portato via, la 55enne si è rivolta ai carabinieri.

Le speranze che il maltolto le venga restituito sono ridotte al lumicino. Forse addirittura meno. «Abbiamo però voluto ugualmente denunciare questo episodio perché è giusto farlo - conclude la parente -. Ma non solo, ci siamo rivolte alla Gazzetta anche perché chi legge stia ancora più attento di quanto non fa di solito». I malintenzionati, infatti, si annidano ovunque. Specie dove le vittime sono più deboli.

Michele Ceparano