11 gennaio 1976
Quarantotto anni fa ecco il Parma «minuto per minuto». Da Arezzo la prima radiocronaca crociata
Quell'11 gennaio 1976 sulle frequenze della Rai «Tutto il calcio minuto per minuto», con Bortoluzzi, Ciotti e Ameri, era ormai da anni un appuntamento irrinunciabile per milioni di italiani appassionati e affamati di calcio. Pay tv e dirette streaming erano pura fantascienza, allora. Per seguire le sorti della propria squadra del cuore (di serie A, perché la B era circoscritta al campo principale, mentre per i soli risultati di C bisognava attendere il pomeriggio inoltrato), l'unico sistema possibile era attaccarsi alle antennine delle radio.
Ad Arezzo, quella domenica, si andò decisamente oltre l'ordinarietà. Un qualcosa di mai sperimentato: la prima radiocronaca integrale di una partita di calcio trasmessa da un'emittente locale. Dalla tribuna dello stadio toscano, per Radio Emilia Uno, fu la voce di Gian Carlo Ceci a raccontare in diretta le azioni del Parma. Quarantotto esatti, oggi, gli anni trascorsi da una giornata che cambiò la storia. Di sicuro nella nostra città. Ma evidentemente anche nel resto dello Stivale. Perché quell'impresa fece scuola, fino agli inevitabili tentativi di emulazione. «Passò certamente del tempo prima che altre radio potessero iniziare a trasmettere dagli stadi, in diretta» commenta orgoglioso Ceci. «Bisogna considerare, infatti, che gli strumenti utilizzati, prima ancora che innovativi e sperimentali, erano addirittura artigianali e praticamente sconosciuti. Ma bisognava, ai tempi, anche vincere le resistenze delle stesse società, che vedevano nella radio un nemico che avrebbe tenuto i tifosi lontano dallo stadio con tutto quello che ne conseguiva a livello di perdita di incassi».
L'intuizione
«Buon pomeriggio e buon ascolto» l'incipit, da Arezzo, del radiocronista parmigiano, affiancato in quell'occasione dal giovanissimo Stefano Frigeri. Lo stesso «attacco» che per Ceci sarebbe diventato un marchio di fabbrica nei successivi tre decenni di partite crociate raccontate a Radio Emilia Uno e poi (dal 1984) a Radio Parma. Che, fra quelle private, era stata la prima nata: il 1° gennaio 1975. Il giorno di Natale di quello stesso anno aveva iniziato a trasmettere anche Radio Emilia 1, grazie all'intraprendenza del direttore Fabrizio Rizzi e di una «squadra» entusiasta formata da Fabrizio e Marcello Pallini e da Umberto Cocconcelli. «Fu proprio Marcello ad avere l'intuizione geniale che portò alla realizzazione della nostra prima radiocronaca» ricorda con commozione Ceci. «Per rendere ascoltabile la voce in uscita dalla cornetta del telefono, e che altrimenti avrebbe rischiato di risultare disturbata, Marcello mise a punto quello che oggi viene comunemente chiamato mixer. Solo che, a differenza di adesso, non c'erano i cursori. Che avventura».
Prove generali
L'esperimento fu condotto la domenica precedente. «Dal Tardini, per un Parma-Empoli. All'epoca – racconta ancora Ceci – ero il corrispondente del Corriere dello Sport e il giornale aveva a disposizione, in ogni stadio, un telefono per consentire al collaboratore di mandare, a fine partita, il resoconto». Iniziò tutto cosi. «E dato che funzionò, ci venne l'idea: perché non provarci anche in trasferta? Era un bel colpo. Avremmo potuto allargare la platea di potenziali radioascoltatori, comprendendo anche gli abbonati alle gare casalinghe del Parma.
I giorni precedenti furono pervasi da un misto di speranze, aspettative ed emozione. «Quell'Arezzo-Parma non credo registrò chissà quali ascolti: anche se le radio erano diffuse nelle case dei parmigiani, non tutti erano in grado di sintonizzarle, andando a ricercare la stazione “giusta”. Sicuramente tutti quelli che leggevano la Gazzetta di Parma, e non erano pochi, seppero che saremmo andati in onda: venne infatti pubblicato l'annuncio della diretta della partita. Anche Radio Parma, con Pino Colombi, dalla domenica successiva cominciò a dare maggiore risalto al suo appuntamento domenicale con la partita dei crociati. Rivalità? Normale che ci fosse. Ma non ricordo che questa nostra iniziativa fosse stata accolta, da Colombi almeno, con invidia. Quello no».
Contenti a metà
Sul campo la trasferta di Arezzo fu amara per il Parma, cui non bastarono le reti di Perotti e Barone. I padroni di casa ne fecero tre, di cui due su calcio di rigore. Ma vuoi mettere la soddisfazione di raccontare la partita dei crociati, finalmente, in diretta? «E soprattutto di sapere – incalza Ceci – che la gioia del radiocronista alla rete del Parma raggiunge, in quello stesso istante, le case dei tifosi, venendo così immediatamente condivisa».
Anche l'ultima radiocronaca di Ceci, stavolta su Radio Parma, passò alla storia. «Lo spareggio salvezza a Bologna, nel 2005: idealmente, la perfetta chiusura del cerchio». Ma quella «prima assoluta» ad Arezzo, sebbene in un'altra categoria e con un Parma che non era ancora il «grande Parma», ha ben altro sapore.