Lutto

Addio a Giovanni Rossi. Se n'è andato il «principe»

Paola Guatelli

«Fate attenzione agli uomini che non ridono, sono pericolosi. Non è il mio caso». Così scriveva, ironico, sotto una sua bella foto sorridente, Giovanni Rossi, immobiliarista socio della Mediatori associati, conosciutissimo in città, stroncato da un infarto giovedì nella sua casa di borgo Giacomo Tommasini. Aveva 59 anni.

E' stata la moglie, Lorenza, la prima a soccorrerlo, poi sono arrivati il medico e gli infermieri del 118, ma non c'è stato nulla da fare. La vita di Giovanni, uomo sportivo e pieno di energie, annientata in un attimo.

Parma perde così uno dei suoi figli migliori, un ex ragazzo venuto dalla Bassa, Fontanelle di Roccabianca, cresciuto con la passione della campagna, che la vita invece ha portato a costruire condomini, palazzine e complessi edilizi, ridisegnando così molti quartieri della città.

Figlio del medico di Fontanelle, Romeo, e di Maria Luisa, maestra del paese, con le sue sorelle Paola e Federica, Giovanni ha trascorso gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza nel “Mondo piccolo”: le medie a San Secondo, le estati a lavorare nel podere dei nonni materni a Pieveottoville, le prime serate in compagnia con gli amici con i quali si creerà un legame indissolubile. «Eravamo un gruppo molto unito – ricorda Giuseppe Fava – si andava in giro in vespa, a ballare... stavamo sempre insieme. Una vita semplice, ma piena di valori che ci hanno unito nel tempo. Giovanni è stato una persona speciale, affidabile, buono, su di lui potevi sempre contare. Lui c'era sempre».

Da Fontanelle a Parma, al liceo scientifico Ulivi, dove si diploma, e poi il servizio militare, che rappresenta la prima vera separazione dal Mondo piccolo: finita quell'esperienza, progetta di impegnarsi nel settore immobiliare. E' la metà degli anni Ottanta: il periodo che segna l'ingresso di Giovanni Rossi nell'agenzia immobiliare Mediatori Associati, insieme a Ernesto Fornasari, Massimo Medioli, Marcello Vergano e Ettore Busi. Giovanni entra come agente, poi diventa socio fino a fondare nel 1990 la società La Torre srl, che opera nel settore delle nuove costruzioni. «Giovanni era il presidente del consiglio di amministrazione della società – spiegano i due soci Marcello Vergano e Ernesto Fornasari –: seguiva gli atti, teneva i conti, era preciso, scrupoloso, con una memoria impressionante, aveva grandi capacità per questo ruolo che ha svolto negli anni in maniera encomiabile».

Una società di cinque persone che in circa 30 anni non ha mai subito contraccolpi. «E' vero... siamo soci ed amici – aggiunge Fornasari –; è stato grazie alla sua regia e alle sue qualità umane e professionali che il nostro cammino è durato così negli anni».

Ma Giovanni era anche tanto altro: un uomo entusiasta della vita, sportivo, appassionato di tennis e padel, un esteta che amava l'eleganza dei modi e degli abiti. «Lo chiamavamo "Il principe", un appellativo che gli faceva piacere ma che soprattutto gli stava bene - spiegano i suoi soci-amici -, era sempre impeccabile, elegante, raffinato».

Era bello Giovanni, con un viso da attore anni '50, fisico asciutto, due occhi azzurri e un sorriso luminoso. Non passa inosservato a Lorenza Salati, che lo conosce e se ne innamora: nell'ottobre del 1992 si sposano. Vivono un po' a Fontanelle e poi si trasferiscono a Parma, in borgo Giacomo. Il loro è un amore vero da cui nascono le figlie Isotta e Matilde. Un'unione solida e complice che crescerà di anno in anno, affronterà sfide anche non semplici ma si arricchirà di tante soddisfazioni, e viaggi in tutto il mondo. Giovanni amava il mare, le sue mete preferite erano le isole greche ma anche i paesaggi del Nord: esperienze che documentava con foto magnifiche, un'altra sua passione.

«Giovanni era un “malato di vita”... - ricorda il cognato Daniele Salati -. Era un ottimista e sempre a mille all’ora pronto a fare baracca. Era molto sicuro di se stesso. Nel lavoro era preciso, competente e carismatico. Forse si fidava troppo di se stesso e delle sue capacità... e forse questo gli è stato fatale».

Rossi è stato anche un assiduo frequentatore della piscina e dei campi da tennis dello Sporting club, dove era socio da più di 30 anni e consigliere d'amministrazione dal 2022. «Lo conosco da quando avevo 13 anni – spiega il presidente del circolo di strada Tronchi, Andrea Cavalli –. Era una persona fantastica, solare, altruista... il suo spirito di servizio lo ha portato ad avere un ruolo all'interno della società nella gestione degli impianti natatori».

Il rosario sarà celebrato questa sera alle 20,30 nella chiesa del San Benedetto in via Saffi. Il funerale si terrà lunedì alle 14,30 nella chiesa di Fontanelle.

Paola Guatelli