IMMIGRAZIONE

Martorano, Sos minori. Sono sedici e due di loro hanno meno di sedici anni. L'impegno di istituzioni e associazioni

Luca Molinari

Le persone accolte a Martorano sono tutte, o quasi, giovani. Tra loro però c'è anche chi non ha compiuto ancora diciotto anni.

Si tratta di sedici ragazzi, in gran parte di adolescenti - soltanto due di loro hanno meno di sedici anni - che arrivano in gran parte dalla Tunisia.

Sono tutti minori non accompagnati, ossia soli, arrivati nel nostro Paese dopo aver rischiato la vita in traversate estenuanti, in balia delle onde del mare o degli scafisti.

La prima sfida

Ora la sfida è quella di favorire la loro integrazione nel nostro tessuto sociale. L'impegno di Prefettura, Comune e associazioni del territorio è quello di far imparare l'italiano a questi minori e verificare il loro livello di preparazione scolastica, così da tentare di inserirli nel sistema scolastico.

I corsi dei volontari

La Comunità di Sant'Egidio, attraverso i propri volontari, è impegnata da tempo a insegnare la lingua italiana a tutti gli ospiti del centro di accoglienza di Martorano. Quanto all'accesso a scuola, si tratta di una operazione piuttosto complessa, dato che si tratta di minori non accompagnati, quindi privi di famiglia.

Evitare di emarginare

La speranza di tutte le realtà coinvolte è quella di arrivare a una soluzione nel minor tempo possibile, per evitare di emarginare questi ragazzi che si trovano a vivere una situazione molto difficile in una età estremamente delicata. Da qui la decisione di valutare preliminarmente la loro preparazione, per inserirli nel contesto scolastico più adeguato.

Gli arrivi dal Cornocchio

Il Comune, nei mesi scorsi, ha destinato la struttura del Cornocchio a dormitorio per l'emergenza freddo spostando, tra l'altro, dieci posti per minori non accompagnati all'interno del centro di accoglienza di Martorano. Come si legge nella relativa determina dirigenziale, la scelta è legata anche «all'eccezionale aumento del numero di minori non accompagnati presenti nel territorio del Comune di Parma» e alla «straordinaria necessità ed urgenza di prevedere misure per l'accoglienza per minori non accompagnati».

L'Amministrazione comunale ha quindi stipulato una convenzione con il Comitato provinciale di Parma degli organismi di volontariato per la Protezione Civile, a cui è affidata la gestione di tutto il centro di accoglienza di Martorano. Il Comune ha infatti ritenuto opportuno, come si legge nella determina, «garantire, per il servizio di accoglienza minori, la presenza e l'operatività di personale con competenza adeguata, in continuità, ove possibile, con gli operatori attualmente destinati alla gestione del centro di accoglienza di Martorano, in modo da favorire rapporti di convivenza tra gli ospiti».

La spesa complessiva

La spesa complessiva per la gestione del servizio ammonta a 77mila euro; la convenzione si concluderà alla fine di marzo 2024, ossia quando le temperature dovrebbero tornare a essere più miti e terminerà l'emergenza freddo.

Il ruolo del Ciac

Il Ciac interviene in modo indipendente a tutela degli accolti di Martorano. La sua posizione, anche rispetto alla gestione dei minori, è fortemente critica, come spiega il direttore Michele Rossi. «Il capitolato ministeriale applicato dalla Prefettura - spiega Rossi - prevede soltanto vitto e alloggio anche per i minori. Di fatto queste persone vengono soltanto «parcheggiate». In questo modo non si crea nulla e si produce marginalità e disagio». «Se queste persone non vengono integrate al tessuto sociale - prosegue lo stesso Rossi - si rischia di consegnarli alla devianza, alla criminalità e alla marginalità».

Quanto all'ingresso a scuola «la burocrazia rende molto difficile l'ingresso di questi ragazzi nel sistema scolastico - aggiunge ancora Rossi -. Per un cambio di passo serve un cambio del sistema di accoglienza a livello nazionale».

Luca Molinari