MERCATO LIBERO

Bollette sempre più care, ecco come difendersi

Luca Molinari

Per le famiglie parmigiane il 2024 si annuncia un anno di bollette «pesanti».

La discesa dei prezzi di elettricità e gas inciderà relativamente sulla bolletta finale, appesantita da altre incognite come la volatilità dei prezzi, i costi di trasporto, gli oneri di sistema e la fine degli «sconti» sulle imposte (Iva).

La vera novità però è la fine del mercato tutelato per la fornitura di gas (al via dallo scorso 10 gennaio) e dell'elettricità (a partire dal prossimo luglio). I clienti domestici sono passati al mercato libero e devono decidere se restare con lo stesso venditore (ma con offerta diversa e libera) o rivolgersi ad altri.

«Tante richieste di aiuto»
Le associazioni dei consumatori stanno ricevendo tantissime chiamate di persone che hanno ricevuto bollette molto più alte rispetto al recente passato. «Le segnalazioni sono tantissime - conferma Francesca Campanini, responsabile per Confconsumatori dello sportello del progetto «Energia: diritti a viva voce» - e le ragioni molteplici. C'è ancora lo scotto per l'aumento dei prezzi dell'energia, legato allo scoppio della guerra in Ucraina. L'impennata avvenuta nel corso dello scorso anno ha portato gli operatori del mercato a una rivisitazione delle offerte esistenti. Molte persone infatti avevano optato per offerte a prezzo fisso (nel tutelato è invece variabile), ma ora che l'emergenza energia si sta sgonfiando, i gestori tengono i prezzi più alti per avere un margine più consistente».

Prezzo fisso o variabile?
In questo momento, per capire se optare per il prezzo fisso o per quello variabile, bisogna effettuare diverse valutazioni. «Premesso che è impossibile sapere con certezza quello che ci riserverà il futuro - prosegue Francesca Campanini - il primo consiglio è quello di effettuare delle scelte il più possibile consapevoli, sapendo che il contratto perfetto non esiste. Il variabile ha di buono il fatto che quando il prezzo scende la bolletta cala e viceversa. Il fisso invece ti offre la certezza di poter contare sullo stesso prezzo per un determinato periodo di tempo. Negli ultimi tempi però i costi del fisso hanno subito, in molti casi, una impennata».

Quando scegliere
Esiste una buona strategia per ogni situazione. «Indicativamente - precisa ancora Francesca Campanini - il prezzo del gas sale in inverno e scende in estate e l'esatto contrario invece avviene per l'elettricità. Il consiglio è quindi quello di scegliere un'offerta per il gas nei mesi estivi, o comunque quando è bassa, puntando ad avere un prezzo bloccato per tutto l'inverno. Viceversa, in inverno, è bene pensare alle offerte sull'elettricità».

Importante inoltre leggere attentamente le condizioni contrattuali prima di sottoscrivere qualsiasi offerta.

Quanto costa l'energia?
Per capire quanto pago il gas al metro cubo e l'elettricità per kilowatt, bisogna prendere in mano la propria bolletta in forma completa, scaricabile dall'App, dal sito web, o facendone richiesta al proprio gestore. Spesso infatti vengono spedite delle bollette di cortesia prive di determinati dati. «Nella pagine interne - rimarcano da Confconsumatori - sono presenti le voci di spesa precise, che illustrano anche il costo dell'energia».

Non esiste un range preciso dei prezzi. «Esistono almeno 160 offerte diverse da valutare - spiegano ancora da Confconsumatori - e i prezzi variano tantissimo. Senza contare che le offerte cambiano quasi di continuo e i gestori sono molto numerosi. Oltre al costo dell'energia bisogna tener presente anche i costi fissi e di trasporto dell'energia, che cambiano a seconda del gestore».

Le persone considerate vulnerabili (ultra 75enni, chi gode del bonus sociale acqua, luce e gas, chi ha in casa una persona che gode della 104 o abita in strutture abitative di emergenza) sono le uniche che possono godere ancora del mercato tutelato.

Konsumer in prima linea
Giovanni Franchi, delegato regionale di Konsumer Italia, è chiaro: «Siamo agli inizi delle problematiche legate alla fine del mercato tutelato, ma già molte persone hanno bussato alla nostra porta per lamentarsi dei rincari. Il primo consiglio è controllare attentamente i propri consumi e, prima di accettare determinate offerte, leggere e capire se si tratta di un cambiamento conveniente. Da parte nostra siamo disponibili ad aiutare chi si trova in difficoltà o non capisce come districarsi in questa vera e propria «giungla» di prezzi».


Decalogo: le risposte di Arera e Antitrust

Come proteggersi dalle truffe telefoniche. Attenzione ai «trucchetti» dei call center

Nell'ultimo periodo bisogna fare i conti con un vero e proprio «bombardamento» di telefonate dei call center per passare a un nuovo fornitore di energia.

In molti casi, non si tratta soltanto di telefonate per illustrare nuove offerte o proporre cambi tariffari, ma di tecniche scorrette e potenziali truffe che, attraverso espedienti e «trucchetti» tentano di convincere i consumatori a firmare un nuovo contratto.

Per poter fare la propria scelta in autonomia, anche alla luce della fine del mercato tutelato, Arera (Autorità di regolazione per l'energia, le reti e l'ambiente) e Antitrust hanno stilato un decalogo per offrire una serie di «dritte» ai consumatori.

Devono identificarsi
L'operatore del call center deve far sapere a chi sta dall'altro capo del telefono per conto di chi avviene la chiamata e a quale scopo. Nel caso faccia una richiesta diretta , è tenuto anche a fornire il numero telefonico. Le autorità consigliano di non affrettarsi a prendere una decisione e approfondire sempre i dettagli delle offerte, nella consapevolezza che nessuna agenzia o ente pubblico telefona ai clienti per attivare nuovi contratti. Da evitare inoltre i «sì». Meglio rispondere utilizzando la parola «certo», per evitare fraintendimenti o prestarsi a inganni.

Serve la conferma
Il Codice del consumo stabilisce che per rendere vincolante un contratto concluso per telefono, è necessaria una conferma del consumatore, da esplicitare normalmente in forma scritta. Se si intende utilizzare un'altra modalità occorre un espresso consenso. Sempre utile chiedere, a propria tutela, se la telefonata è registrata.

Finte minacce
Non c'è rischio di rimanere senza fornitura di luce e gas (può succedere solo su richiesta espressa del cliente). Molti call center utilizzano questa minaccia per convincere gli utenti a dare il consenso a un nuovo contratto, soprattutto in questo momento in cui possono fare riferimento alla cessazione della maggior tutela.

Come valutare l'offerta
Se non è chiara la spiegazione ricevuta al telefono, si può chiedere di ricevere una nuova documentazione scritta, in modo da valutarla con attenzione. Per elettricità e gas il venditore deve mettere a disposizione la scheda di confrontabilità e quella sintetica, per valutare le caratteristiche dell'offerta. Inoltre, sul sito di Arera, si può consultare il portale offerte, che raccoglie tutte le offerte presenti sul mercato. Per capire se una proposta è valida, bisogna capire se è prevista una variazione del prezzo nel corso del tempo o se sono previste altre spese in aggiunta alla fornitura di energia.

Come annullare
In caso di ripensamento, è possibile annullare il contratto concluso telefonicamente entro 14 giorni. Non servono motivazioni di sorta. Bisogna inviare una raccomandata o una Pec al fornitore, manifestando la volontà di annullare.

Segnalazione illeciti
Si possono inviare segnalazioni di illeciti anche senza l'assistenza di un avvocato compilando e inviando online il modulo a cui si accede tramite il link «segnala on line»; inviando una segnalazione a protocollo.agcm@pec.agcm.it; tramite posta all'Autorità garante della concorrenza e del mercato.

Luca Molinari


La denuncia

Federconsumatori: «Si ostacola il rientro al mercato tutelato»

«Dopo la beffa della fine del mercato tutelato dell’energia, adesso le aziende venditrici ostacolano, per quei pochi che ne hanno ancora diritto, il rientro nel tutelato nel silenzio colpevole delle amministrazioni locali azioniste di queste stesse aziende».

È quanto denuncia, con una nota, Federconsumatori. «Anche in Emilia Romagna - si legge - ci giungono diverse segnalazioni sugli ostacoli che vengono frapposti dalle aziende rispetto al rientro nel mercato di tutela delle persone che ne hanno la condizione. Mancate risposte, lungaggini, rinvii, informazioni non corrette: questa la condizione di tante e tanti alle prese con l’esercizio di un diritto. Un diritto negato perché meno conveniente per le imprese del settore, come dimostrato dalle analisi di Federconsumatori».

In Italia il mercato libero «è un colossale bluff - denuncia ancora Federconsumatori - con pressoché tutte le “offerte” superiori ai costi del mercato di tutela. Un grande affare per qualcuno, ancora una volta, un pessimo affare per gli italiani e le italiane».

Federconsumatori e Spi lanceranno una campagna informativa destinata agli utenti vulnerabili, per informarli dei propri diritti e della convenienza dell’adesione al servizio di tutela delle vulnerabilità. «Allo stesso tempo - si spiega nel comunicato - è per noi indispensabile l’allargamento della platea coinvolta, a partire dall’abbassamento a 70 anni ed al riconoscimento della tutela alle famiglie con disabili, indipendentemente da chi sia il titolare dell’utenza».

Infine «segnaliamo la preoccupante assenza su questi temi - conclude Federconsumatori - della politica e delle amministrazioni locali della nostra regione, spesso azioniste delle imprese fornitrici. Un’ assenza che, con rare eccezioni, risulta pesantissima, in un fase tanto difficile economicamente e socialmente per cittadini e famiglie».