I progetti per Parma

Borghi: «Zone 30, rifiuti, limiti ai veicoli inquinanti»

Luca Molinari

Dalle «Zone 30» alle limitazioni dei veicoli inquinanti, dalla bonifica dell'amianto alla riduzione dei consumi energetici, dall'aumento delle percentuali di differenziata alla promozione della mobilità dolce. Gianluca Borghi, assessore alla Sostenibilità ambientale, energetica e alla mobilità, fa il punto dei progetti che si stanno sviluppando per rendere Parma sempre più «green» e raggiungere l'obiettivo della neutralità carbonica, ossia l'equilibrio tra le emissioni e l’assorbimento di CO2.

Come procede il cammino verso la neutralità carbonica?
«Lo scorso anno le attività si sono concentrate sulla costruzione e sul perfezionamento del Contratto Climatico di Città, approvato dalla giunta lo scorso agosto. Per offrire un supporto finanziario a una parte degli obiettivi previsti dal Contratto, a seguito di un avviso pubblico per l’individuazione di operatori bancari con cui stipulare un apposito accordo di collaborazione, Crèdit Agricole Italia è stata individuata banca partner del Comune di Parma. L’accordo, approvato questa settimana dalla giunta, durerà fino al 2030 e prevede la promozione di strumenti finanziari innovativi e momenti informativi dedicati alle scuole, alle imprese e ai cittadini sull’educazione finanziaria sostenibile. L’efficacia e la diffusione degli strumenti sviluppati sarà verificata annualmente con una relazione consuntiva».

Come state riducendo i consumi energetici?
«L'ottimizzazione dei consumi ci sta molto a cuore. La prima dimostrazione è il grande risultato che abbiamo ottenuto lo scorso anno nelle strutture comunali. Grazie ad una serie di interventi gestionali e strutturali, oltre ad una serie di accorgimenti estremamente semplici ma efficaci - ad esempio, l'utilizzo degli impianti di climatizzazione in modalità deumidificazione e lo spegnimento delle luci nelle ore notturne al Duc - ci ha permesso di far calare di 1 milione e 290 mila euro i costi energetici e di ridurre le emissioni per 750 tonnellate di CO2».

Avete annunciato di voler bonificare tutte le coperture in amianto della città. A che punto siete?
«Dal censimento effettuato nel corso del 2022, è risultata la presenza di oltre 2.400 coperture in amianto. L'intento del Comune è quello di accompagnare i proprietari di edifici privati nel percorso di bonifica. Nel giro di otto mesi sono già stati bonificati 85mila metri quadri di coperture e 79mila sono state monitorate. Complessivamente sono state finora bonificate o messe in sicurezza il 15 per cento delle coperture presenti in tutta la città».

La mini rivoluzione della raccolta dei rifiuti in centro storico sta ricevendo critiche. Ci saranno dei correttivi?
«Serve tempo per effettuare una valutazione complessiva sull'andamento del nuovo servizio. Stiamo già osservando una riduzione del livello di esposizione del residuo rispetto a quando c'erano i sacchi bianchi. Si tratta di un primo dato positivo. Invito i cittadini ad avere pazienza e continuare a collaborare, sono convinto che serva soltanto un po' di tempo per adattarsi alla nuova modalità di raccolta».

Il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti sta diventando una «piaga». Cosa state facendo per aumentare il decoro?
«Abbiamo messo in campo molteplici servizi. I lavaggi stradali sono aumentati del venti per cento ed è cresciuto il numero degli spazzini di quartiere, degli addetti alla vuotatura dei cestini e anche il lavaggio delle deiezioni canine viene esteso a tutto l'anno, passando da due a dodici mesi. Per facilitare la raccolta differenziata andremo a realizzare sei nuove ecoisole meccaniche in piazzale Serventi, piazzale Matteotti, piazzale Salvo D'Acquisto, borgo XX Marzo, piazzale Boito e via Oberdan. Ci stiamo impegnando anche sul fronte discariche».

In che modo?
«Abbiamo alcune eredità abbastanza impegnative, ma siamo in prima linea nella bonifica di una serie di siti inquinanti. Penso ai materiali presenti nella vecchia discarica rinvenuta al momento della realizzazione della cassa di espansione di Marano, ma anche alla storica discarica di Viarolo, sul Taro. Lo scorso anno è stata realizzata un'analisi di rischio sanitario dell'area, lunga oltre 7 chilometri, con superfici occupate dai rifiuti per oltre 2,5 chilometri tra i territori dei comuni di Parma, Sissa Trecasali, Fontanellato e Fontevivo. L'analisi condotta ha rilevato livelli di rischio tranquillizzanti. Il documento ora sarà sottoposto all'esame della conferenza dei servizi che potrà confermare o meno le conclusioni».

Mobilità: avete annunciato che amplierete le «Zone 30». Come e con che tempi?
«Le Zone 30 cresceranno per dare risposta alle richieste dei cittadini. Tutti ci chiedono di ridurre la velocità dei veicoli e quindi andremo a raddoppiarle da qui a fine mandato. Si tratta di un lavoro progressivo, non ideologico, pensato per dare una risposta concreta ai cittadini e rendere sempre più sicura e vivibile la nostra città. Sono in fase di studio una decina di Zone 30 da realizzare da qui a fine mandato. Nel frattempo, entro un paio di mesi verrà completato l'ampliamento della Zona 30 nel quartiere San Leonardo (zona piazzale Salsi) e, entro il 2025, vedranno la luce una grande Zona 30 delimitata da via Europa, via Venezia, via Palermo e via Trieste; un'altra tra via Volturno e via Calatafimi, una terza che amplierà quella esistente nel quartiere Montanara e una quarta nella zona di via Traversetolo».

Sulle «Zone 30» il ministro dei Trasporti Matteo Salvini è stato critico e ha emanato una direttiva per dire che l’abbassamento del limite di velocità può essere deciso solo in aree limitate e per specifici motivi. Cosa ne pensa?
«Parma e tante altre città italiane, stanno ogni giorno adottando provvedimenti che, nel pieno rispetto del Codice della strada, cercano di rendere più sicure le strade, in particolare per pedoni e ciclisti. Le dichiarazioni contraddittorie del Ministro delle Infrastrutture - basti pensare agli stanziamenti del suo dicastero assegnati ai Comuni per questi progetti - , non penso siano utili a migliorare la collaborazione tra istituzioni, collaborazione invece assolutamente necessaria».

Come procede la creazione della cosiddetta «Area verde e area blu» per limitare la circolazione dei mezzi più inquinanti?
«La scadenza è fissata al primo gennaio 2025. Grazie ai finanziamenti ministeriali stiamo installando le 78 telecamere previste dal progetto. Coerentemente alle politiche nazionali e regionali, abbiamo questo intero anno per definire le regole. Si tratta di un progetto partito con la scorsa Amministrazione che stiamo portando avanti».

Ma cosa cambierà concretamente?
«Quello che posso dire è che coglieremo l'occasione per semplificare la miriade di deroghe che oggi esistono in merito alla limitazione della circolazione dei mezzi più inquinanti. Faremo una grande attenzione alle categorie fragili e ai bisogni primari per non compromettere la vita quotidiana delle persone. L'utilizzo della tecnologia ci aiuterà in questo percorso di transizione che avverrà con il coinvolgimento della cittadinanza».

Luca Molinari