Il giorno della memoria
Teatro al Parco, parole e musica per promuovere la pace e ricordare quattro deportati
Si ricorda il dramma della Shoah, una delle pagine più buie della storia dell'umanità, ma si pensa anche ai drammi di oggi nella cerimonia organizzata ieri sera al Teatro al Parco, in occasione del giorno della memoria, per la consegna di quattro medaglie d'onore alla memoria ai parenti di altrettanti deportati nei campi e nelle fabbriche della Germania nazista.
«Abbiamo pensato, insieme al maestro Riccardo Joshua Moretti, presidente della comunità ebraica di Parma, che il modo giusto per celebrare questa ricorrenza fosse quello di farlo con l'arte, con la musica», premette il sindaco Michele Guerra. «È inutile girarci intorno, questa celebrazione incrocia per forza quello che sta accadendo nel mondo - prosegue il sindaco alludendo soprattutto al conflitto in Medio Oriente -. Il che non vuol dire creare collegamenti diretti tra ciò che è stata la Shoah e ciò che sta accadendo. Però quel messaggio di pace che il Giorno della memoria porta con sé, deve per forza di cose diventare uno stimolo per poter pensare che il cessate il fuoco sia veramente possibile, che sia un'opportunità concreta».
Da musicista, il presidente della comunità ebraica lascia spazio alle note. «Abbiamo pensato che dovesse essere la musica a parlare - dice Moretti -. Ne sono certo: se ci fosse più spazio per la musica e le arti si andrebbe al di là di ogni violenza e di ogni cattiveria. Vorremmo tutti che ci fosse più dolcezza nel mondo, e meno drammi».
Chiamati sul palco da Michele Alinovi, presidente del consiglio comunale, i parenti dei deportati hanno ricevuto la medaglia d'onore. Si tratta della medaglia alla memoria di Giuseppe Rossi (ha ritirato il figlio Maurizio), di Domenico Molinari (ha ritirato il figlio Ettore), di Ezio Morini (ha ritirato la figlia Silvana) e di Antonio Pesce (ha ritirato il pronipote Mario Merialdi). Le quattro medaglia sono state consegnate ai parenti dai sindaci di Albareto (Davide Riccoboni), Palanzano (Ermes Boraschi) e Parma (Michele Guerra).
«Noi dobbiamo tenere ben presente certi simboli, per non dimenticare», esorta il prefetto Antonio Garufi, ricordando l'indifferenza con cui le persone passavano davanti alla targa, in centro a Monaco, che indica il luogo da cui Joseph Goebbels «lancio il pogrom che poi si trasformò nella notte dei cristalli».
Dopo le parole, è stata la volta delle note, con il reading tra musica e poesia dal titolo «L'infanzia negata», un monito a non dimenticare il milione e mezzo di bimbi uccisi durante la Shoah e a far sì che a tutti i bimbi del mondo non venga negato il diritto all'infanzia. Sul palco del Teatro al Parco, oltre al maestro Moretti, si è esibito anche il quartetto d'archi Kinos accompagnati dalla voce recitante di Giuseppe Gaiani.
Pierluigi Dallapina