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Giovanni Allevi al Teatro Regio: «Il domani è la speranza di un giorno più bello»
Il concerto di Giovanni Allevi al Teatro Regio ieri sera è iniziato con quello del pubblico, che gli ha tributato un’ovazione senza pari fin dal momento del suo ingresso. «Ma che belli siete», «devo tornare al Regio più spesso»: il Maestro ha risposto con commozione, quasi stringendo al viso quegli applausi in una carezza lenitiva.
La musica del “nuovo” Giovanni Allevi regala un’alba rosata che danza sui tasti. «Tomorrow»: «il domani è la speranza di un giorno più bello».
Il Maestro ha scelto il tempio della lirica (tutto esaurito, per l'occasione) per debuttare con il suo Piano Solo Tour 2024, tornando alle scene dopo due anni di malattia: inno alla gioia della vita, testimonia un amore smisurato per la musica e la generosità feconda nel condividere questa ricchezza.
Compositore, direttore d’orchestra, pianista, Giovanni Allevi il filosofo, con la sua musica classica contemporanea, inventa orizzonti di note da rincorrere verso un futuro migliore. Come dichiaratamente in «Tomorrow», il brano presentato per la prima volta la settimana scorsa a Sanremo, dedicato ai gruppi ambientalisti partecipanti alla Youth4Climate, conferenza giovanile sui cambiamenti climatici. L’artista, ambassador Earth Day dal 2018, riprende così il tema del brano «Our future» contro l’inquinamento, un grido d’allarme rischiarato dal candido sguardo dei bambini. Allevi sembra non averlo perso mai, volteggiando sul pianoforte con un virtuosismo che sgorga naturale, insieme al sorriso e all’ironia. Solo in scena, ondeggiante come un giunco sotto la chioma argentata, eppure colossale nella forza immane di sublimare la fragilità in poesia. «Il grande filosofo e psicoterapeuta Carl Gustav Jung - ha detto il Maestro introducendo “Our future” - sosteneva che noi crediamo di vivere in una società tecnologicamente avanzata. In realtà è come se sopra di noi ci fosse una cappa che ci impedisce il contatto con le forze ataviche e ancestrali
che da sempre percorrono il mondo, perché abbiamo perso il contatto con la natura».
Nel doloroso periodo di cure per il mieloma multiplo, diagnosticatogli nel 2022, l’artista di fama internazionale ha compiuto una rivoluzione copernicana che porta al centro l’essere se stessi. Senza mai smettere di tenersi per mano. «Ho capito l’importanza di respirare e della meditazione»: la serata fluttua su «Aria». «Go with the flow» è un’esortazione a lasciare che le cose accadano. «Come sei veramente»: «perché solo chi ti ama lo sa». L’artista si rivolge agli spettatori come a vecchi amici finalmente ritrovati. Il concerto si nutre di queste emozioni e va in crescendo. «Non potendo più contare sul mio corpo suonerò con tutta l’anima», aveva promesso Giovanni Allevi. Abbiamo fatto bene a credergli.
Claudia Olimpia Rossi