Traversetolo

Nessuno dimenticherà il sorriso di Jonson

Maria Chiara Pezzani

Traversetolo Il volto pulito ancora da bambino e quel sorriso che lo illuminava. Jonson Sulika era un ragazzo speciale, gentile, tranquillo. Girava in bicicletta per il paese, salutava e aveva un sorriso per tutti, anche quelli che non conosceva. Il giorno dopo la scomparsa del 13enne le parole di chi lo ha conosciuto faticano a uscire. I genitori Alban e Daniela insieme alla sorella sono piombati nell’incubo più atroce, circondati dalla famiglia e dagli amici giunti a decine anche dall’Albania per cercare di sostenerli in questi terribili momenti di dolore.

Uno strazio senza fine iniziato martedì mattina all’alba, quando è accaduto l’impensabile. La sorella ha cercato di svegliarlo per andare a scuola, ma lui non rispondeva, non si svegliava. Sono seguiti attimi convulsi, la chiamata ai soccorsi, il tentativo di rianimarlo, purtroppo vano. Ora si attende l’esame autoptico per dare un perché a questa scomparsa prematura, ma non è ancora chiaro quando avverrà l’autopsia. Immersi in questo limbo i genitori hanno a fianco parenti e amici, che ricordano Jonson come un ragazzo che a scuola non ha mai dato problemi, sempre corretto con tutti i compagni. Lo si vedeva spesso in giro per Traversetolo, in particolare al parco, dove trascorreva molto tempo e giocava davvero tutti, anche con i più piccoli. Una notizia che ha sconvolto il paese, che in tanti modi ha manifestato la propria vicinanza alla famiglia da tempo residente a Traversetolo, ben inserita e benvoluta da tutti.

Per il secondo giorno il suo banco alla scuola media Manzoni, dove frequentava l’ultimo anno, è vuoto. I compagni e le compagne sono ancora scossi dalla notizia della scomparsa dell’amico, giunta martedì mattina quando sono entrati a scuola. «Siamo disorientati» racconta la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Traversetolo Cinzia Campanini. Difficile per tutti accettare quanto accaduto. Per gli amici, con cui ha condiviso il percorso scolastico, per gli stessi insegnanti che lo hanno visto crescere. «Ci stiamo attrezzando con l’aiuto anche delle risorse del territorio per sostenere i ragazzi nel migliore modo possibile in questo momento, per noi insegnanti per primi, in modo da dare loro il supporto migliore e per fare sentire la nostra vicinanza alla famiglia».