L'ANALISI
Terremoti, scosse ancora compatibili con lo sciame sismico
Due scosse «gemelle» di magnitudo 3.5, con epicentro fra Sant’Ilario Baganza e Tordenaso, hanno dato un nuovo impulso allo sciame sismico che, solo ieri, ha prodotto in poco più di sette ore quindici terremoti, tre dei quali avvertiti da diverse persone a cavallo del mezzogiorno.
La scia dei terremoti non perde di vigore rispetto a quelli dei giorni scorsi, ma, nonostante i due sussulti di ieri, le energie dei sismi sono ancora compatibili con quelle di un tipico trend di uno sciame sismico. La numerosa successione di terremoti che sta insistendo in una fascia che abbraccia Calestano e Langhirano, coinvolge la Val Baganza e la Val Parma dove, in una settimana ha prodotto circa 150 sismi, con l’evento più forte registrato di magnitudo 4.2.
Scosse brevi, della durata di una manciata di secondi, alcune delle quali in grado di fare oscillare oggetti e indurre vibrazioni nei pavimenti e nei muri delle case, e altre registrate solo dagli strumenti ma non percepite. Ad oggi, nonostante la reiterazione del fenomeno sismico, non sono stati segnalati danni a cose o a persone, e l’evoluzione dello sciame è costantemente monitorato dagli esperti. L’origine della sismicità dello sciame è prodotta nel sottosuolo a circa venti chilometri di profondità, probabilmente associata ad accavallamenti di unità tettoniche che si estendono fin al di sotto della Pianura Padana.
Le scosse di ieri si sono avviate alle 7.07 circa della mattina con un sisma di magnitudo 2.2, registrato dalla sala sismica dell’Istituto di geofisica e vulcanologia di Roma, con epicentro a sei chilometri dal capoluogo di Fornovo.
L’altalena delle magnitudo è proseguita e culminata alle 11.38 circa con il primo terremoto di magnitudo 3.5, seguito da uno di energia equivalente alle 12. Entrambi i sismi sono stati avvertiti non solo nella zona dell’epicentro, ma anche in città e nei territori della Val Taro, come Fornovo, Solignano e Varano Melegari. Un minuto dopo, alle 12.01, si è verificata una nuova scossa di magnitudo 2.7 con epicentro situato a sei chilometri dal capoluogo di Fornovo, in prossimità del giacimento petrolifero di Vallezza.
Lo sciame è proseguito ed ha prodotto altri terremoti, come quello di magnitudo 2.9, generato nel sottosuolo a ridosso del capoluogo di Langhirano, preceduto da un sisma di 2.6 con epicentro a cinque chilometri da Felino.
Valentino Straser