Presentate ieri
Nuovo Tardini, ecco le novità del progetto
Ora in tutto sono 800 le tavole che compongono il corposo faldone per il nuovo stadio Tardini di Parma. Ieri, attorno alle 19, la email certificata del Parma calcio è arrivata in Comune con gli ultimi dettagli del progetto, quelli richiesti nei mesi scorsi dalla Conferenza dei servizi. Oltre a rispondere alle osservazioni dell'ente, il club crociato ha allegato anche ulteriore documentazione con alcune modifiche, seppur minimali, al progetto depositato lo scorso 12 settembre. Le tavole di progetto presentati dal Parma erano inizialmente attese per il 24 dicembre ma il club, d'accordo con l'amministrazione, aveva chiesto una proroga di 60 giorni per completare il dossier.
Le modifiche al progetto
Il disegno del nuovo impianto non cambia comunque rispetto ai rendering resi noti nei mesi scorsi dallo studio di architettura Zoppini di Milano. Gran parte degli elaborati aggiunti ieri riguardano solo aspetti tecnici. Il più corposo è la cosiddetta «Valsat» (Valutazione della sostenibilità ambientale e territoriale) dove, in particolare, i progettisti hanno dovuto rispondere ad alcune indicazioni di Arpae che aveva richiesto approfondimenti sull'impatto «fonico-acustico» che il nuovo impianto avrebbe avuto sulle zone circostanti allo stadio e sull'incidenza che i lavori di realizzazione dello stadio, in particolare del parcheggio sotterraneo, avrebbero potuto avere sulla falde acquifere.
Altro importante capitolo della nuova documentazione è quello relativo all'attività del futuro cantiere. I progettisti hanno così allegato il previsto piano della mobilità dei mezzi che lavoreranno durante i lavori di realizzazione dell'impianto.
Il Parma calcio poi avrebbe apportato alcune modifiche ai flussi di spettatori e mezzi in ingresso allo stadio da via Puccini per preservare ancora di più l'area di pertinenza della scuola. Questo è di fatto l'unico vero cambiamento (seppur minimale) al progetto dello stadio che di fatto viene confermato in toto rispetto al disegno dello scorso 12 settembre.
La Conferenza dei servizi
Con la presentazione della nuova documentazione si può a questo punto riaprire la Conferenza dei servizi, l'ente chiamato a pronunciarsi sulla validità o meno del progetto Tardini.
A partire da oggi le tavole saranno così recapitate ai 12 fra enti e amministrazioni chiamati ad esprimersi sul progetto, ovvero Provincia di Parma, Soprintendenza, Prefettura di Parma, Questura di Parma, Arpae, Ausl, Vigili del Fuoco, Ireti, Atersir, Consorzio Bonifica Parmense, Cellnex (telefonia) e Inwit (infrastrutture wireless). A questi si aggiungeranno i pareri di otto settori dell'amministrazione comunale: opere pubbliche, pianificazione e sviluppo del territorio, mobilità e trasporti, transizione ecologica, attività produttive e edilizia, patrimonio e facility management, sport e giovani oltre a Parma Infrastrutture spa.
30 giorni di tempo
Il tempo a disposizione della Conferenza dei servizi per esprimere un giudizio è ora di trenta giorni. Il «sì» è quindi atteso entro la fine di marzo, sempre che non ci siano ulteriori opposizioni ma a quel punto il rischio è che finisca il tempo a disposizione della stessa Conferenza che, per legge, deve esprimere il proprio giudizio entro 120 giorni dalla data di convocazione. Ma anche se dovesse arrivare il sì al progetto a fine marzo è molto difficile, visti i tempi ristretti, che il cantiere possa partire già questa estate. L'ipotesi di un rinvio a giugno del 2025, al termine del prossimo campionato, è sempre più concreta visto anche che l'iter prevede un ulteriore passaggio in consiglio comunale per la delibera sul «diritto di superficie».
Lo stadio provvisorio
Lo slittamento del cantiere di un anno potrebbe però incidere positivamente sull'ipotesi, al momento ancora tutta da valutare, della costruzione di uno stadio provvisorio in provincia di Parma. Se il cantiere dovesse partire quest'anno non ci sarebbero infatti le tempistiche e questo comporterebbe sicuramente il trasferimento del Parma allo stadio Garilli di Piacenza dove ci sarebbe già un accordo con l'amministrazione municipale, nonostante le proteste dei tifosi della squadra locale.
Se si andasse invece a giugno 2025 si potrebbe ancora provare a trovare un'alternativa parmense come, ad esempio, in rigoroso ordine alfabetico, Fidenza, Monticelli, Noceto o, al momento la più probabile, Sorbolo. Impraticabile invece l'ipotesi Collecchio perché qui il Parma calcio non ha ancora presentato l'annunciato progetto di ampliamento del centro sportivo, concordato con il Comune, e quindi non è possibile in alcun modo intervenire con un nuovo stadio, seppur provvisorio, per problemi burocratici. Un ulteriore anno di tempo in questo caso non basterebbe.
Giuseppe Milano