TERREMOTI
Sciame sismico: non c'è pace. In totale più di 250 scosse
I pennini dei sismografi hanno continuato a oscillare anche ieri, sollecitati dai terremoti dello sciame sismico che si sta concentrando in Val Baganza, fra San Vitale e Marzolara.
Dalla mezzanotte a mezzogiorno di ieri, sono state almeno 10 le scosse registrate dalla sala sismica dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma, ma non tutte percepite dalla popolazione.
Il terremoto più forte si è verificato nel cuore della notte, alle 3,19, con l’epicentro collocato dai geofisici fra Tordenaso e Sant’Ilario Baganza, situato a sei chilometri da Langhirano, sette da Felino, otto da Lesignano e Calestano, nove da Sala Baganza e dieci da Fornovo Taro e Terenzo.
La scossa, di magnitudo 3,1 e di breve durata, è stata preceduta di dieci minuti da un sisma di magnitudo 2.7 avvenuta a cinque chilometri dal capoluogo di Fornovo. Per entrambi i terremoti non sono stati segnalati danni a cose o a persone.
Anche questi eventi, come quelli accaduti nei giorni scorsi, rientrano nella casistica di uno sciame sismico, caratterizzato da una serie di scosse localizzate in una stessa zona, quella fra Val Parma e Val Baganza, con andamento variabile della magnitudo dei terremoti dove non si distingue una scossa principale, come si è appunto verificato anche ieri.
Ad essere interessata è una zona profonda circa venti chilometri, dove si stanno concentrando le tensioni nel sottosuolo, probabilmente generate da superfici di accavallamento orientate verso nord-est, in risposta alle sollecitazioni prodotte dall’Appennino, ancora attivo essendo nella sua fase di edificazione.
La sorgente dei terremoti è al momento concentrata nella fascia di maggiore distribuzione degli epicentri, ad eccezione di pochi casi registrati nella zona di Fornovo. Ieri, gli epicentri si sono sovrapposto alla zona maggiormente interessata dai sismi nei territori di Felino, Langhirano, Fornovo e Terenzo, con il primo evento avvenuto 32 minuti circa dopo la mezzanotte. I terremoti dei giorni scorsi, soprattutto quelli di maggiore energia, sono stati percepiti anche in paesi della Val Taro, come Solignano, Fornovo e Medesano, alimentando la preoccupazione che sta montando anche in città e nelle zone dove si concentrano i sismi che ieri hanno superato i 250 eventi a partire dal 7 febbraio. Uno sciame che, a oggi, non ha ancora perso di energia e, rispetto a quello del 2011, che si era verificato nella stessa zona, ha generato terremoti di magnitudo superiori, con l’evento del 9 febbraio di magnitudo 4.2.
Valentino Straser