L'amarezza della Assistenza Pubblica
Via Emilia Ovest, rubato un defibrillatore
«Di fronte ad un episodio come questo, di fronte alla stupidità di chi rovina un bene che serve a tutta la cittadinanza, più che la rabbia per il danno subito resta l'amarezza. Ed è davvero grande». A dirlo è Maurizio De Vitis, presidente dell'Assistenza Pubblica di Parma che nelle scorse ora ha scoperto che uno dei defibrillatori distribuiti nelle strade della città è stato rubato. E poi ritrovato distrutto.
«Si tratta di un gesto, ovviamente, che non merita di essere commentato», prosegue il presidente spiegando che quell'apparecchio faceva parte della rete di 34 strumenti collocati nelle vie della nostra città nell'ambito del progetto «Dritto al cuore».
Un progetto che prevede la distribuzione di questi apparecchi in maniera il più possibile capillare in modo da salvare la vita, e non è un modo di dire, a chi si trovasse ad avere un malore improvviso.
«Noi di Assistenza Pubblica siamo i promotori di questo piano che stiamo portando avanti con il patrocinio del Comune, il contributo di Fondazione Cariparma in collaborazione con Anpas Emilia-Romagna e Azienda USL di Parma e ci faremo carico di sostituire il defibrillatore distrutto per garantire l'aiuto a chi ne avesse bisogno - prosegue De Vitis - che ricorda che si tratta comunque di un impegno gravoso per l'associazione.
Un apparato come questo, infatti, costa circa 2000 euro a cui vanno aggiunti gli impianti di collegamento che ne garantiscono l'operatività. E alla fine il prezzo per un Dae di questo tipo arriva intorno ai 3000 euro.
Ma si tratta, va ricordato, di un investimento in realtà molto basso visto che questi apparecchi, se correttamente utilizzati senza perdere tempo possono garantire la differenza tra la vita e la morte. E sono al servizio di ognuno di noi.
«Ecco perché deprechiamo questo gesto e nel contempo speriamo che qualcuno, sia come privato cittadino sia come realtà produttiva o associazione voglia contribuire per l'installazione di altri defibrillatori semiautomatici nelle strade».
Anche perché, purtroppo, non è la prima volta che vengono rubati o vandalizzati. Non più tardi di un mese fa un altro apparato simile, posizionato tra via Melloni e via Garibaldi è stato danneggiato e sradicato dal muro. Un gesto inspiegabile per un presidio medico che per qualcuno si è trasformato nell'ennesimo bersaglio da vandalizzare. A danno di tutti.
lu.pe.