Calcio
Parma, è allarme. L'assenza di Circati può pesare molto
La forza del Parma è, fin dall’inizio, il collettivo e l'allenatore Pecchia non si stanca mai di ripeterlo. Ci sono, però, assenze che rischiano di pesare più delle altre: quella di Alessandro Circati, squalificato per una giornata dal giudice sportivo in seguito alla quinta ammonizione in campionato rimediata a Terni, priva la squadra, nella sfida casalinga di venerdì col Brescia, del difensore centrale più affidabile e continuo della rosa sul piano del rendimento. Lo confermano la crescita costante e le prestazioni di alto livello che sta mostrando, in maniera sempre più frequente, dalla scorsa estate ma anche i numeri del pacchetto arretrato, ultimamente finito più volte sotto la lente d’ingrandimento.
Le statistiche indicano che esistono due versioni del Parma, una con e l’altra senza Circati: la prima, vista all’opera in ventuno partite, viaggia a un ritmo forsennato (quattordici vittorie, sei pareggi e una sola sconfitta a Lecco) con 48 punti all’attivo e sedici gol subìti alla media di 0,76 a gara. La seconda, più zoppicante e fortunatamente in «limited edition», ha registrato i due ko di Venezia e Modena ma, soprattutto, dodici reti incassate in otto giornate (incluso il colpo di testa di Camporese del Cosenza considerando che quella sera il numero 39 crociato venne inserito alla mezz’ora della ripresa già sul punteggio di 1 a 1 dopo l’espulsione di Balogh) che fanno lievitare la media a 1,5, ovvero quasi il doppio di quando, invece, l’italo-australiano trova spazio nel cuore della retroguardia.
La capacità d’anticipo e lettura, la prestanza fisica e la personalità, nonostante la giovane età, lo consacrano tra gli elementi più interessanti e di prospettiva dell’intera serie B e non è un caso che, nel giro di pochi mesi, il valore di mercato del classe 2003, stando a quanto riferisce il portale Transfermarkt, sia aumentato di circa due milioni e mezzo (solo il compagno Bonny e Francesco Pio Esposito dello Spezia hanno avuto un incremento maggiore nello stesso periodo) con un’impennata spaventosa del 266,7% solo durante la stagione in corso. L’errore di Como in fase d’impostazione, giocare sul centro-sinistra non è semplice per chi usa il piede destro, non lo ha turbato, perché lui, da buon anglosassone d’adozione, non si è lasciato sopraffare dalle emozioni rimboccandosi le maniche e meritandosi la piena fiducia di Pecchia che lo sta utilizzando di più dei suoi colleghi di reparto.
Le 21 presenze e gli 1813’ in campo lo collocano davanti a Osorio (16 apparizioni per un totale di 1359’) e Balogh (14 «caps» e 1243’ complessivi) ma anche a capitan Delprato, pressoché inamovibile da terzino destro ma la cui ultima partita da centrale risale al 10 dicembre nel 3-3 con il Palermo.
A caccia del «clean sheet».
Così in mezzo alla difesa si potrebbe rivedere la coppia Osorio-Balogh, al rientro dalla squalifica, che nel derby di Modena a fine gennaio salì sul banco degli imputati ma la settimana prima aveva portato a casa dalla trasferta di Genova (0-3 alla Sampdoria) l’ultimo dei nove «clean sheets», di cui quattro consecutivi fuori dalle mura domestiche. E che al Tardini non si vede addirittura dal 12 novembre e dal 2 a 0 rifilato al Sudtirol. Un dato da aggiornare già al cospetto del Brescia anche senza il «totem» Circati.
Marco Bernardini