Il momento del Parma
Il «tutti dentro» di Pecchia funziona: l'attacco gira. E la primavera fa “rifiorire” anche Colak
Da Collecchio a Bucarest. 1600 chilometri di distanza azzerati idealmente da un comune denominatore: l’attacco del Parma continua a segnare con impressionante regolarità anche durante la sosta contro avversari di caratura internazionale. Ne è la riprova la prolifica giornata di venerdì, in cui Colak, Charpentier, Bonny e Partipilo, iscritti al tabellino dei marcatori nel comodo 7 a 0 rifilato in amichevole al Lugano, sono stati imitati la sera dal capocannoniere della squadra, Man, autore del definitivo 1-1 della Romania di fronte all’Irlanda del Nord.
Le note liete
Tra i segnali più confortanti, spicca sicuramente la tripletta di Antonio Colak, uno degli osservati speciali che non ha deluso le aspettative nel test del Mutti Training Center. Sono bastati appena sei minuti per interrompere il digiuno del centravanti croato, bravo già in avvio a sfruttare un errato disimpegno difensivo degli svizzeri e a raddoppiare poco dopo la mezz’ora raccogliendo sul filo del fuorigioco la verticalizzazione di Charpentier prima di battere Saipi in uscita. Il tris al 53’ a porta sguarnita a coronare un’azione in ripartenza magnificamente orchestrata da Camara e Bonny nell’ultimo atto a livello personale di una partita finita tre giri di lancette più tardi tra gli applausi dei compagni e dei pochi presenti per lasciare spazio a Sohm.
Esperimenti ok
Gol che danno fiducia in vista del rush finale del campionato di serie B e offrono una variante tattica in più al tecnico Pecchia, il quale ha ricavato indicazioni positive dagli esperimenti effettuati. Il più rilevante, fin dalla lettura delle formazioni ufficiali, riguardava l’utilizzo contemporaneo in attacco di Colak e Charpentier, che si alternavano nel ruolo di prima punta in un 4-2-3-1 flessibile e dinamico tra chi, a turno, cercava la profondità e chi si abbassava a legare il gioco. E, nei primi dieci minuti della ripresa, lo stesso è avvenuto con Bonny che, partendo da una posizione più arretrata, ha regalato all’ex Rangers il pallone del provvisorio 5-0.
E chissà se, assieme all’arrivo della primavera, non possa sbocciare anche Colak, a secco in campionato dallo scorso 7 ottobre e fermo a tre centri in sole diciotto presenze. Nelle ultime sei giornate l’unica fugace apparizione risale ai 9’ finali nella vittoria di Terni il 2 marzo che salgono a 61’, in tre gare tutte da subentrante (le altre due a Modena e Cittadella), considerando il girone di ritorno nell’anno nuovo. Al Tardini non vede il campo addirittura dal 25 novembre, in pratica quattro mesi fa, in occasione degli scampoli conclusivi del derby Parma-Modena e Pecchia, che lo ha fatto scivolare indietro nelle gerarchie, non lo schiera titolare dalla trasferta di Santo Stefano a Brescia, quando fu costretto ad alzare bandiera bianca al 17’ a causa di un problema fisico. Da «desaparecido», che fino alla passata stagione giocava e segnava in Champions League, a redivivo, la strada è tracciata: il «tutti dentro» del suo allenatore, che ha avuto il merito di recuperare elementi preziosi come Charpentier, Cyprien e Zagaritis, vale anche per lui che ora vuole ritagliarsi uno spazio da protagonista nella cavalcata dei crociati verso la serie A. Magari a cominciare dal match casalingo di Pasquetta col Catanzaro, già punito all’andata.
Osservati speciali
Quello di venerdì è stato un «crash test» superato a pieni voti da Valenti, tornato a calcare il rettangolo verde per 90’ a 356 giorni dal grave infortunio ai legamenti, e da Ansaldi, out da metà dicembre ma pronto a dare il proprio contributo in termini d’esperienza sulla fascia sinistra.
Marco Bernardini