San Secondo

Un testimone della rissa: «I ragazzi inseguiti nel circolo dall'automobilista con il coltello»

Più che di rissa sarebbe il caso di parlare di tragedia sfiorata più volte: come sfiorato da una coltellata alla schiena è stato il polmone di uno dei feriti della rissa di venerdì sera in via XXV Aprile. O come era stato sfiorato pochi attimi prima, sempre dalla stessa lama da un fendente, il collo del ragazzo che pare sia stato aggredito per primo. Anche a colui che brandiva il coltello poteva andare peggio, dopo che, una volta disarmato, è stato preso a pugni e calci dai giovani contro i quali si sarebbe avventato per vendicarsi di offese recenti e scaricare magari anche chissà quali vecchie tensioni. Le botte ricevute sarebbero state tali da incrinargli una costola che avrebbe poi perforato un polmone. In tre sono quindi finiti all'ospedale e a questo punto, trascorse ore dalla serata di follia, sembra che si possa dire che nessuno abbia riportato ferite particolarmente gravi. A questo bilancio poi se ne dovrà aggiungere un altro, quando i carabinieri della locale stazione avranno individuato le responsabilità della rissa nel circolo. Circolo che - va sottolineato - sarebbe diventato suo malgrado teatro dell'accaduto, dopo che i ragazzi vi avevano cercato rifugio, temendo le conseguenze di quanto stava avvenendo in strada.

A sostenere questa versione dei fatti, in contrasto con quella narrata in un primo momento, è un testimone che ha deciso di parlare con la Gazzetta chiedendo di mantenere l'anonimato. Era ormai l'ora di cena quando, secondo il racconto del testimone, un automobilista - italiano, sulla trentina - avrebbe percorso via XXV Aprile a velocità sostenuta, facendosi largo a colpi d'acceleratore tra i ragazzi - adolescenti o appena maggiorenni - che a quell'ora si trovavano in strada. Forse ne ha anche urtato di striscio qualcuno, forse li ha solo impauriti. Fatto sta che il gruppetto. complice quasi di certo anche una reciproca consolidata antipatia, non l'ha presa bene. I ragazzi hanno inseguito l'automobilista fino sotto casa, per una cinquantina di metri.

Il peggio però doveva ancora venire. Stando al racconto del testimone, infatti, l'uomo sarebbe uscito di casa con un coltello da cucina in pugno, spingendo via la madre che cercava di trattenerlo. A quel punto è cominciato il fuggi-fuggi. I ragazzi, messi in guardia dalla stessa donna, che gridava «Andate via, andate via», si sono sparpagliati e alcuni hanno cercato rifugio proprio nel circolo, mentre il gestore stava chiudendo la porta. L'uomo li ha lasciati entrare, ma non è riuscito a tenere fuori il loro inseguitore. Lì per lì pare non si sapesse nemmeno quale arma avesse con sé: così c'è chi si è buttato a terra tra i tavoli, chi si è nascosto dietro il bancone.

È presto per dire se il ragazzo ferito di striscio alla gola con un fendente, che ha poi provocato un lungo sfregio sul biliardo, fosse il principale obiettivo della rabbia dell'uomo. O se quest'ultimo abbia colpito a caso, nel mucchio. Il secondo accoltellato sarebbe un ragazzo accorso in aiuto del primo. Poi, sempre secondo il testimone, sopraffatto dal numero, l'uomo sarebbe stato disarmato, subendo la reazione del gruppo. Intanto, a via XXV Aprile si avvicinavano le sirene dei soccorritori e dei carabinieri. Spetterà a questi ultimi ricostruire quanto è avvenuto e di certo le testimonianze e ancora di più il «racconto» delle videoregistrazioni saranno fondamentali per il loro lavoro.

rob.lon.