PROTESTA

Antenna in largo Visconti, i residenti: «Dal Comune nessuna risposta sui rischi per la salute»

Pierluigi Dallapina

La loro battaglia contro l'antenna per la telefonia mobile spuntata in largo Visconti, proprio davanti alle loro finestre, va avanti da circa un anno e ora che i lavori di installazione sono quasi terminati, i residenti e i membri del comitato «No antenna» tornano a criticare il Comune. «Allibiti e delusi dal silenzio e dalla mancanza di risposte», così scrivono in una lettera diramata mentre gli operai terminavano gli ultimi allacci nel piazzale vicino al Conad, mandando, in alcuni momenti, in tilt la trafficata viabilità nel parcheggio.

La nuova antenna può rappresentare un pericolo per la salute delle persone? Questa, in sintesi, la domanda che sarebbe rimasta senza risposta da parte dell'amministrazione comunale. «Non sono state date rassicurazioni alla popolazione sui rischi in caso di fulminazione della struttura - si legge nella nota del comitato - né sui rischi eventuali di folgorazione toccando la struttura metallica di recinzione che delimita l’opera in caso di dispersione elettrica. Nessuna documentazione integrativa a supporto di eventuali calcoli o relazioni a tutela della sicurezza o di scelte precauzionali a tutela della popolazione. Nessuna risposta sui tempi di installazione della segnalazione luminosa che a sette mesi dalla comparsa della struttura è ancora mancante. Rimangono inevase domande, osservazioni e dubbi. Anche questa volta i cittadini ed i rappresentanti del comitato restano inascoltati e ignorati».

Nei giorni scorsi Enrico Ottolini, consigliere comunale di Europa verde, ha presentato un'interrogazione per avere risposte in merito all'antenna. In attesa della replica ufficiale da parte dell'amministrazione, il comitato rincara la dose. «Se un consigliere comunale interroga ancora dopo tanto tempo, anche a nome degli abitanti della zona, significa che questa amministrazione ha interrotto il dialogo. Attendevamo fiduciosi che l’amministrazione togliesse ogni dubbio e fornisse affidabili rassicurazioni sulla sicurezza e la salute pubblica. Il Comune ha reagito facendo procedere i lavori come se niente fosse. Come se i dubbi dei cittadini fossero delle seccature da risolvere con qualche frase burocratica di circostanza».

In largo Visconti, la polemica contro l'impianto non sembra calare con il passare dei mesi. «Possibile che i cittadini per ottenere una risposta debbano sempre avvalersi di consulenti legali, pagarli di tasca propria per ottenere credito agli occhi dell’amministrazione? Si parla tanto, in questi ultimi mesi, del superamento dei Ccv per arrivare ad un ascolto più proficuo degli abitanti di Parma. Se i presupposti sono quelli che abbiamo vissuto, come residenti, in questa vicenda, siamo ben lontani da quello che ci si può augurare».

Ora l'attenzione è rivolta alla risposta - obbligatoria - all'interrogazione di Ottolini, «anche se molta della fiducia riposta in un dialogo costruttivo - concludono - è ormai andata perduta».

P.Dall.