EDITORIALE

Per una Rete di qualità al servizio degli utenti

Ruben Razzante

La moltiplicazione incontrollata delle informazioni che viaggiano in Rete porta con sé un’amplificazione dei rischi di fake news. Gli utenti vengono sistematicamente inondati da una profluvie di contenuti spesso non vagliati e non verificati che chiamano in causa il loro spirito critico e la loro matura capacità di discernimento. In altre parole, affidarsi alla correttezza e alla serietà dei produttori di notizie può rivelarsi un azzardo perché la professionalità nel confezionamento dei contenuti informativi può anche latitare e, con essa, la qualità e la veridicità delle narrazioni.
Per queste ragioni, che attengono alla concreta fruizione del diritto dei cittadini ad essere correttamente informati nel web e sui social, non deve apparire retorica la celebrazione, che si fa oggi, della Giornata dedicata al fact checking. L’International Fact Checking Day è un’occasione per promuovere la verifica delle informazioni e fornire indicazioni pratiche al pubblico per il contrasto alla disinformazione. Per fact checking s’intende la verifica dei fatti e quindi delle fonti, vale a dire il lavoro di accertamento degli avvenimenti citati e dei dati utilizzati in un testo a carattere informativo.

La verifica delle notizie è particolarmente necessaria in un tempo in cui dominano le bufale e le fake news e i circuiti informativi risultano letteralmente impregnati di approssimazione, superficialità, sensazionalismo. La ricorrenza odierna rappresenta un’occasione propizia per riflettere sull'importanza di verificare accuratamente le informazioni prima di accettarle come vere e di riconoscere il ruolo fondamentale che il fact checking svolge nel promuovere la verità e combattere la disinformazione. In concreto l’International Fact Checking Day è una giornata in cui promuovere la verifica dei fatti e della media literacy (educazione ai media) presso il pubblico, ricordando quali sono le buone pratiche da seguire per fruire di un’informazione corretta e proteggersi dalla disinformazione. Ogni progetto di fact checking -e ce ne sono tanti- è libero di promuovere le proprie attività a livello nazionale, privilegiando un approccio pratico e mettendo in campo attività che coinvolgano il pubblico.
Fin dalla sua nascita, nel 2015, l’International Fact Checking Network (IFCN) presso il Poynter Institute di St. Petersburg, Florida (Stati Uniti), ha organizzato diverse iniziative volte allo sviluppo e alla tutela dei progetti di fact checking attivi in tutto il mondo tra cui il Global Fact, il principale congresso annuale dei progetti di fact checking, ha promosso bandi per il finanziamento di progetti innovativi e si è impegnato a nome dei suoi membri nella ricerca di partner interessati a investire in un’informazione verificata.
Nell'era digitale l’abbondanza di informazioni porta con sé una significativa minaccia: la diffusione di notizie false, fuorvianti o manipolate. Tale fenomeno può essere doloso (disinformazione) o involontario (misinformazione) e in entrambi i casi può avere conseguenze gravi sulla democrazia, influenzando le opinioni pubbliche, le decisioni politiche e persino la stabilità sociale.
Il fact checking è diventato un baluardo contro questa marea di disinformazione e consiste nell'analizzare attentamente le affermazioni, confrontarle con fonti affidabili e verificabili e fornire un giudizio sulla loro accuratezza. I fact checker lavorano per esaminare le dichiarazioni dei politici e degli altri personaggi pubblici, le notizie virali sui social media, le affermazioni scientifiche e altro ancora, aiutando il pubblico a distinguere tra ciò che è vero e ciò che non lo è. Ma il fact checking non è solo un compito per i professionisti. Ogni individuo può contribuire a combattere la disinformazione diventando un fact checker nella propria vita quotidiana. Ciò significa essere consapevoli delle fonti di informazione che si consultano, valutare criticamente ciò che si legge e condividere con gli altri solo informazioni verificate e affidabili.
Durante la pandemia abbiamo toccato con mano l’impatto devastante che la leggerezza nella condivisione delle informazioni in Rete può produrre sulla vita delle persone. Ad esempio nelle chat di gruppo su WhatsApp circolavano link di dubbia autenticità che gli utenti, anziché provare a verificare, diffondevano a loro volta in altre chat, sperando che qualcuno potesse svelare l’arcano, cioè chiarirne il contenuto e l’attendibilità. Così facendo, però, milioni e milioni di utenti si sono resi megafoni inconsapevoli di disinformazione, contribuendo alla circolazione virale di contenuti tossici, peraltro riferiti alla salute pubblica.
Anche secondo l'International Fact Checking Network (IFCN) i fact checker professionisti non dovrebbero essere gli unici a smascherare le informazioni false, poiché un ecosistema informativo sano richiede che tutti facciano la propria parte nel valorizzare i contenuti di qualità.
Una miriade di informazioni inattendibili circola in maniera vorticosa in Rete. La verifica delle fonti rimane un'arma fondamentale nella lotta contro la disinformazione e un pilastro irrinunciabile della democrazia e del giornalismo responsabile. L’importanza del fact checking risiede nel suo ruolo di garante della verità e della trasparenza. Fornire al pubblico informazioni accurate e verificate è essenziale per consentire alle persone di prendere decisioni informate sulla base dei fatti, piuttosto che delle opinioni superficiali o delle false narrazioni. In una democrazia sana, la cittadinanza deve essere dotata degli strumenti necessari per comprendere appieno gli eventi e il loro impatto sulle esistenze individuali e sulla collettività. Il giornalismo responsabile deve abbracciare il fact checking come una pratica essenziale per mantenere l'integrità della professione. La deontologia impone ai giornalisti di raccontare storie non prima di averle verificate accuratamente. Questo impegno all’insegna della precisione e dell'obiettività aiuta a contrastare la disinformazione e a ristabilire la fiducia tra i lettori e i media.
La Giornata Internazionale del Fact Checking è anche un momento per riflettere sulle sfide che il fact checking affronta in un mare in tempesta, quello dell’informazione cattiva, distorta e manipolata. E’ necessario un impegno congiunto da parte dei governi, delle piattaforme online, dei media e dei cittadini stessi. Le istituzioni devono promuovere la trasparenza e la responsabilità nell'erogazione delle informazioni, le piattaforme digitali devono adottare politiche efficaci per contrastare la disinformazione e i media devono impegnarsi nella verifica accurata dei fatti, anche al fine di valorizzare, come detto, il loro carattere professionale. Ma l'impegno individuale è altrettanto cruciale: ogni persona ha la responsabilità di verificare le informazioni prima di condividerle. L’autotutela nella pubblicazione e fruizione delle informazioni in Rete è uno degli ingredienti più preziosi della cittadinanza digitale.