Parma Calcio
Cyprien, un giocatore ritrovato: qualità e freschezza al servizio dei crociati per il rush finale
In quanti di voi credono nell’importanza di Cyprien per il Parma? Facessimo questa domanda sui social riscuoteremmo, forse, tantissimi pareri positivi. Poi a qualcuno può piacere e ad altri meno, ma questo fa parte del gioco. C’è da dire, però, che quando è stato chiamato in causa ha sempre risposto presente per atteggiamento, qualità e, soprattutto, mentalità. Su questi aspetti non gli si può proprio dire nulla, avercene di giocatori così.
Piacevole (ri)scoperta
La sua stagione è iniziata a metà, perché dopo il mercato estivo - dove forse avrebbe potuto accettare l’offerta di qualsiasi squadra per andare a giocare - è rimasto per diversi mesi fuori squadra. Difficile capirne i motivi: questione di scelte da parte della società e dello staff tecnico. Ma in questo bisogna anche essere bravi a ricredersi e tanto merito sta nella volontà di Wylen. Una sorta di «mai arrendersi» perché il momento buono può sempre arrivare e proprio quando per tanti.
Al momento giusto
«Manca un vice Estevez» o «A centrocampo c’è la coperta corta»: ecco che Pecchia ha deciso di concedergli una chance. Il resto lo ha fatto il centrocampista francese, originario della Guadalupa, perché in silenzio e senza mai lamentarsi ha lavorato sodo per farsi trovare pronto e sfruttare la sua occasione.
Numeri di qualità
Sin qui non ha giocato tantissime gare: 13 totali, ma soltanto 5 dall’inizio per un totale di 596’ più le partite in Coppa Italia. Ma come ha sempre ripetuto il tecnico di Formia: «Non importa la quantità, ma la qualità dei minuti in cui si gioca». E allora ecco pronti i numeri per dare conferma dell’importanza di Cyprien per questo finale di stagione dei crociati.
Sostanza e freschezza
Proprio contro il Sudtirol Cyprien è stato uno dei migliori in campo del Parma e dà ordine al gioco della squadra. Nella stanchezza e poca brillantezza della rosa, la sua freschezza può essere un valore aggiunto in queste ultime sei finali per raggiungere l’obiettivo promozione. Al Druso non solo ha spiccato su tutti gli altri, non si è nemmeno innervosito dopo i tanti colpi subiti, soprattutto nel primo tempo - anche se alla fine è stato ammonito dal direttore Marchetti - ma è stato anche il crociato con più duelli vinti (7 su 11, soltanto Odogwu all’interno della gara ne ha vinti di più 10). Ottimo nell’interdizione, ma anche nel far girare il pallone. Il Parma si è affidato tanto alle sue capacità di gestione e, non a caso, è stato quello che ha toccato più palloni (76) e quello che ha effettuato più passaggi (54). Numeri decisamente positivi anche allargando l’orizzonte e non fissandosi soltanto all’ultima gara giocata.
Crescita costante
Nelle partite sin qui disputate, infatti, oltre ai due gol preziosi (il primo nella vittoria contro la Ternana e il secondo nel pareggio con il Cosenza, entrambi al Tardini), ha una precisione nei passaggi dell’84,4% con 313 su 354, molto importanti quelli nella trequarti avversaria con 77,1% e questo significa che anche sotto pressione è sempre tranquillo. Ha il 59% di duelli vinti e andando nello specifico ragionando sulla fase difensiva la percentuale è di 55,6.
Al di là dei numeri, alcuni possono essere fini a se stessi, è il campo a dare il suo giudizio, e sin qui non si può certo recriminare nulla a Cyprien, anzi, per la sua esperienza può essere davvero un tassello importante per il finale di campionato. Magari a partire dalla gara contro lo Spezia di sabato dove non ci sarà Bernabé squalificato e lui, in coppia con Estevez, può essere l’uomo di qualità in mediana.
Simone Brianti