Traversetolo

Un medico in più in servizio per la Croce Azzurra

 Il servizio di continuità assistenziale dell’ambulatorio della Croce Azzurra a Traversetolo è stato potenziato, con la presenza di un medico, che si somma a quello di emergenza, e di un mezzo dedicato. Una decisione nata dall’esigenza manifestata dall’associazione e accolta dal Distretto alla luce dei dati.

«Da tempo l’Assistenza pubblica Croce Azzurra effettuava attività di 118, in più svolgeva durante le notti, il sabato e la domenica, attività di continuità assistenziale e di ambulatorio di continuità assistenziale, anche durante la giornata, primo intervento per le piccole urgenze – spiega Giovanni Gelmini, direttore Distretto Sud-Est -. Ovviamente implementandosi l’attività sul territorio reggiano, nata dalla collaborazione tra le due Ausl per dare una risposta di emergenza-urgenza importante su tutta la Val d’Enza, con anche l’ausilio di auto 118 infermieristica a Montecchio, Cavriago e Poviglio, il riferimento medico è diventato Traversetolo, per cui gli interventi si sono raddoppiati. Di conseguenza il sabato e la domenica si creavano situazioni di bisogno da parte dell’ambulatorio e ci siamo resi conto che serviva un potenziamento dell’attività di continuità assistenziale (ex guardia medica). Per questo, in accordo con l’amministrazione comunale, l’Assistenza pubblica e l’azienda, abbiamo deciso di ampliare l’attività della guardia medica durante le ore diurne dei festivi e dei pre-festivi. È compito nostro cercare di dare dei servizi di prossimità e delle risposte tempestive alle persone e Assistenza pubblica che addirittura ha messo a disposizione un secondo mezzo per le visite domiciliari del medico e un secondo volontario autista».

«Siamo molto contenti, era una proposta già fatta in fase di partenza dell’automedica interprovinciale, visto che l’ambulatorio aveva già il suo carico di lavoro nei fine settimana – ha commentato il presidente di Croce Azzurra Alex Uccelli -. È sicuramente un ulteriore sforzo ma un miglioramento per la cittadinanza, perché non c’è più l’emergenza che interrompe la continuità assistenziale e nei momenti di flusso importante, se non ci sono emergenze, ci sono due medici che rispondono all’attività».

Maria Chiara Pezzani