BILANCIO

Bosi: «Comune, nel 2023 aumentato dell'8% il recupero dell'evasione»

Gian Luca Zurlini

«Mi sento di poter dare un giudizio molto positivo sul rendiconto del Comune, o bilancio consuntivo che dir si voglia, del comune di Parma per il 2023». Parola di Marco Bosi, assessore al Bilancio della giunta Guerra di cui quello che andrà in discussione in consiglio comunale il prossimo 29 aprile sarà «il primo bilancio che è interamente ascrivibile a questa Giunta».

«Servizi, nessuna riduzione»

Il primo numero che Bosi cita è quello della spesa corrente: «E' stata di 215 milioni, in linea con le previsioni e questo ha consentito di mantenere inalterato il livello dei servizi, che a Parma è molto alto, forniti dal Comune in tutti i settori senza che ci siano stati aumenti nei costi per i cittadini. Questo è stato possibile grazie all'aumento delle entrate sul fronte del recupero dell'evasione da un lato e da una frenata nell'incremento dei costi dell'energia e dell'inflazione».

Evasione e crediti

Il bilancio 2023 presenta numeri molto positivi sul fronte della lotta all'evasione e della capacità di incasso dei crediti nello stesso anno in cui sono maturati. «Nella lotta all'evasione su tasse e tributi - spiega Bosi - abbiamo avuto entrate per 11 milioni e 100mila euro, in aumento dell'8% rispetto al 2022. E anche nella capacità di recupero crediti maturati nell'anno in corso siamo passati dal 76,2% al 78%, un dato ottimo, molto superiore alla media nazionale e superato in Regione solo da Bologna con l'80%, mentre Reggio Emilia arriva al 69,5%». L'assessore sottolinea che «aldilà dei numeri assoluti questi dati sono importanti perché danno l'immagine che non pagare tasse o multe non sia senza conseguenze. E chi paga regolarmente vede che viene “punito” chi non rispetta le regole con effetti virtuosi».

Turismo da record

Nel 2023, senza che sia stata aumentata, il Comune di Parma ha avuto l'entrata più alta di sempre dall'imposta di soggiorno. «Abbiamo incassato - prosegue Bosi - un milione e 900mila euro contro il milione e 600mila del 2022, ma soprattutto in aumento dal 2019, ultimo anno pre-Covid, quando si era arrivati a un milione e 760mila euro». L'assessore annuncia poi «che valuteremo eventuali modifiche alla struttura della tassa, che oggi è molto più alta per gli alberghi che per gli alloggi turistici, visto che è salito enormemente il numero degli appartamenti destinati agli affitti brevi per turisti».

Multe, più pagamenti

Nel 2023 sono state fatte multe per sanzioni del codice della strada per circa 19 milioni, all'incirca in linea con il 2022. «Ma la novità positiva - annuncia Bosi - è che è aumentata dal 57,2 al 60,7% la percentuale di multe già pagate nell'anno, arrivata così a 11,7 milioni. E questo si ripercuote positivamente su tutti i numeri del bilancio».

Debito in calo

Per quanto riguarda il debito dell'ente Comune (quindi senza le partecipate) è sceso di 2 milioni, da 108 milioni e 700mila euro a 106 milioni e 700mila euro. «E' un numero positivo non solo per la sostanziale stabilità, ma perché si tratta di numeri gestibili da parte nostra, e comunque in regola con tutti i parametri di indebitamento che sono stabiliti dalle leggi nazionali».

I rischi da cause

«Per quanto riguarda i fondi per i rischi derivanti da cause - spiega Bosi - abbiamo aumentato da 7 a 11 milioni il cosiddetto fondo rischi, mentre è arrivato a 21 milioni di euro l'accantonamento per il fondo contenzioso. Oltre alla vicenda “mall” a pesare in questo momento è il procedimento della causa di Ireti per lavori sul verde pubblico extra-capitolato svolti nel 2008 e nel 2009 nel periodo della giunta Vignali. Qui abbiamo perso il primo grado al Tribunale delle imprese e abbiamo fatto ricorso, ma ai 2 milioni e 900mila euro che sarebbero dovuti per i lavori si aggiungono gli interessi, che aumentano la somma a 6 milioni e 200mila euro. Ci sono poi un contenzioso da 3 milioni con la Gespar e da 570mila euro con il Demanio per l'utilizzo dell'immobile di borgo Bosazza per l'emergenza-casa in accordo con l'Università, chiamata in causa per la stessa cifra». Bosi sottolinea infine che «la maggior parte dei contenziosi riguardano cause avviate fra i 10 e 15 anni fa e ancora aperte per le quali è necessario mantenere cifre vincolate a bilancio».

Meno trasferimenti

Per la prima volta dopo 7 anni poi «con la spending review abbiamo 790mila euro di mancati trasferimenti dal Governo e complessivamente sono calati nel 2023 da 56,7 a 53,1 milioni, ben lontani dal livello record del 2021, quando però c'era ancora l'effetto-Covid, di 64,7 milioni. Anche questo calo è però assorbito nel bilancio senza oneri per la collettività».

Bosi conclude sottolineando che «il buon andamento dei conti del Comune è frutto anche della grande professionalità di dirigenti e dipendenti dei settori Bilancio e Tributi, cresciuta molto negli ultimi anni e che ci consente di agire al meglio in un contesto che si fa sempre più complesso. Ma che Parma può affrontare, salvo eventi imprevedibili, con una certa serenità».

Gian Luca Zurlini